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Vaccino, Giuseppe Conte contro AstraZeneca e Pfizer: "Ridotte le dosi, inaccettabile"

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L'Italia corre più di altri Paesi europei nella campagna vaccinale, ma i ritardi annunciati dalle grandi case farmaceutiche iniziano a preoccupare seriamente il governo. Che non sta a guardare e promette ricorsi.

La prima a comunicare dei problemi è stata Pfizer BionTech, che ha rallentato la distribuzione in tutta Europa. Si è accodata AstraZeneca, con cui l'Italia ha il contratto più importante, che parla di una riduzione del 60% delle dosi che verranno distribuite nel primo trimestre: significherebbe che verrebbero consegnate 3,4 milioni di dosi invece di 8. Con Pfizer e Moderna, a fine marzo si arriverà a 15 milioni di dosi.

Lunedì l'Avvocatura terminerà gli approfondimenti e lo Stato procederà contro Pfizer con diffida per inadempimento sul territorio nazionale, esposto per potenziale danno alla salute presso una procura italiana, richiesta al foro di Bruxelles per inadempimento per conto del governo italiano e delle Regioni.

Intanto, i vertici di Astrazeneca Italia, convocati d'urgenza dal ministro della Salute Roberto Speranza e dal commissario per l'emergenza Covid Domenico Arcuri, confermano il ridimensionamento della capacità produttiva. "Tutto questo è inaccettabile", tuona il premier Giuseppe Conte sui social. Ricorda che il piano vaccinale italiano è stato approvato dal Parlamento e ratificato in Conferenza Stato-Regioni ed è stato elaborato sulla base di impegni contrattuali "liberamente assunti e sottoscritti dalle aziende farmaceutiche con la Commissione europea". I rallentamenti delle consegne sono "gravi violazioni contrattuali", che, insiste, "producono danni enormi all'Italia e agli altri Paesi europei, con ricadute dirette sulla vita e la salute dei cittadini e sul nostro tessuto economico-sociale già fortemente provato da un anno di pandemia". L'avvocato annuncia ricorsi per vie legali anche in questo caso, per "rivendicare il rispetto degli impegni contrattuali e per proteggere in ogni forma la nostra comunità nazionale".

Le Regioni, costrette a rallentare le nuove somministrazioni per assicurare il richiamo alle persone già vaccinate, incontrano Speranza con il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e il commissario Arcuri. "La vaccinazione di massa è quella su cui si gioca l'immunità di gregge", ricorda Speranza secondo quanto filtra dal vertice, che spinge per valorizzare il più possibile il vaccino italiano di Reithera. Boccia propone una tavolo permanente sulla campagna di vaccinazione per il coordinamento Stato-Regioni, almeno finché le aziende non daranno certezze definitive.

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