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Relazione sulla giustizia, il ministro Bonafede implora altre 24 ore di tempo prima di cadere in Senato

Francesco Storace
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Altre 24 ore di tempo, tanta è l’ansia. Alfonso Bonafede se la sta facendo letteralmente sotto e le tenta tutte – assieme a Giuseppe Conte – per sfuggire alla mannaia di mercoledì prossimo, quando rischierà di andare sotto nel voto dei senatori sulla relazione in tema di giustizia. Sarebbe la fine. E quindi trapela l’intenzione di Fofò di far slittare a giovedì l’appuntamento di Palazzo Madama, conferenza dei capigruppo permettendo, ovviamente.

Si accampano presunti impegni istituzionali del ministro. Come se in agenda non avesse ben scritto che la giornata di mercoledì è già programmata sia al Senato che alla Camera. In realtà, i rumori di Palazzo spiegano che ci sono difficoltà nella ricerca di responsabili pronti a salvare Bonafede e questo spiega l’ammuina.

Insomma, il guardasigilli trema per la poltrona e a maggioranza residua assieme a lui. Un ministro che non è proprio un cuor di leone potrebbe essere ora chiamato a pagare le colpe indubitabili per una giustizia sempre meno funzionante e al centro delle polemiche. Tra le cose più incredibili dello scorso anno il tema rappresentato dalle intercettazioni di Luca Palamara, ma anche la bufera in seno alla maggioranza giallorosa sulla prescrizione, che già rischio di cadere di fronte ad una mozione di sfiducia verso lo stesso Bonafede, che allora fu salvato da Matteo Renzi. Italia Viva si fermerà ancora una volta o affonderà il colpo sul ministro?

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