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Il prossimo bersaglio si chiama Bonafede e non lo salva manco Ciampolillo

Francesco Storace
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Piatto ricco mi ci ficco. I numeri del Senato consigliano di verificare bene quanto può tenere la maggioranza, se i senatori a vita piantonano Palazzo Madama e se i responsabili tornano seri.

Già, perché mercoledì  prossimo arriva nella Camera alta la relazione sulla giustizia del ministro Alfonso Bonafede, uno dei più inconcludenti esponenti dell’esecutivo.

E che l’aria non sia respirabile, stavolta lo fa capire anche Italia Viva, senza i dubbi avuti nella fiducia al governo Conte: “Certo che voteremo contro la relazione di Bonafede. Abbiamo pazientato anche troppo...”. Luciano Nobili conferma quanto detto ieri sera da Matteo Renzi. “Se c’è da votare cose per il bene dell’Italia le voteremo, ma noi siamo liberi da ora: sulla relazione di Bonafede sulla giustizia, voteremo contro. E mi chiedo: ma come faranno?”, diceva il leader Iv. 

Il voto su Bonafede ci sarà la prossima settimana alla Camera, mercoledì 27 gennaio. Al Senato non è stato ancora calendarizzato (capigruppo fissata per martedì 26), ma è consuetudine si svolga lo stesso giorno. “Conte non li ha 10 giorni per allargare la maggioranza...”, conferma un esponente del centrodestra, perché della questione si sarebbe parlato nel vertice da poco concluso. “Alla Camera ovviamente non ci sono problemi, ma a palazzo Madama, tolti i senatori a vita e se Iv conferma che voterà contro, il governo va sotto”. 

A meno che qualcuno convinca Conte ad andare a Canossa per parlare con Renzi. Tutto è possibile, pagliacciate comprese.
 

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