Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Il piano vaccini è già fallito. Bassetti boccia il governo

Giada Oricchio
  • a
  • a
  • a

Matteo Bassetti, infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova, nel corso di un intervento a “L’Aria che Tira” di giovedì 14 gennaio, ha bocciato il Governo: “L’epidemia è stata gestita dalle Regioni. Siamo nel pieno della seconda ondata e il piano A dei vaccini è fallito”.

Myrta Merlino, padrona di casa de “L’Aria che Tira”, il programma quotidiano di LA7, ha ospitato il professor Matteo Bassetti per capire a che punto è la campagna di vaccinazione contro il Covid-19: “Siamo alla terza ondata? No, siamo nel pieno della seconda. Ci sono regioni con casi costanti da ottobre fino a oggi. E probabilmente ci sarà una terza ondata tra febbraio e marzo, un po’ dovuta ai festeggiamenti come è stato per la prima. Sull’argomento epidemiologico occorre tornare alle differenze cromatiche che avevamo. Sì alle colorazioni perché alcune regioni sono pesantemente dentro la seconda ondata, altre stanno meglio. E’ un approccio rigoroso e scientifico oltre che metodologico. Aver abbandonato quel sistema per le vacanze natalizie ha creato solo una grande caos. Le persone non capivano cosa fare e cosa no, io personalmente mi sono trovato in situazioni altamente imbarazzanti dove i controllori non sapevano cosa fare. Non ripetiamo quell’errore, le colorazioni hanno funzionato”. Bassetti ha respinto l’ipotesi di un nuovo lockdown: “Lo abbiamo fatto a marzo quando non sapevamo nemmeno cosa fosse l’RT, oggi o il CTS ci dice che abbiamo sbagliato o andiamo avanti. Il lockdown è una misura unica e straordinaria, non è basato su un sistema scientifico. Il sistema cromatico, invece, calza molto bene alla nostra situazione”. Myrta Merlino ha chiesto spiegazioni in merito a una novità sul vaccino cioè la possibilità di spostare la seconda dose a 120 giorni dalla prima in modo da vaccinare più persone e avere il tempo di far arrivare gli stock: “E’ un’ipotesi però se un vaccino esce dalla casa Pfizer o Moderna con quelle linee guida, andare contro l’approvazione degli enti regolatori è un azzardo. Di sicuro non si può fare a livello locale, ci vuole una presa di posizione dell’Aifa che autorizzi il passaggio della seconda dose a 120 giorni. L’iniziativa deve essere generale, non locale. Però voglio dire che al momento dobbiamo già pensare a un piano B che metta in sicurezza le persone più fragili. Il piano A è fallito. Per vaccinare il 70% degli italiani entro primavera era necessario fare 400.00 dosi al giorno. Le abbiamo fatte? Al momento no e non credo che riusciremo a prendere quel ritmo entro una settimana. Dov’è il collo di bottiglia? Abbiamo sbagliato la strategia. La burocrazia non aiuta, gli acquisti di siringhe e medici è stata centralizzata e non ha aiutato, dovevamo basarci su quello che avevamo già: i medici di base, i dentisti, le farmacie, gli ambulatori. Perché non ci siamo affidati a loro? Dovevamo utilizzare ciò che già avevamo, nel piccolo paese di montagna come puoi pensare di arrivare con la struttura centralizzata? Ci arrivi con la farmacia”. E sulla crisi politica, Bassetti è stato lapidario: “Non faccio e non voglio fare politica. Per quanto riguarda il mio lavoro che il governo stia su o cada cambia poco, abbiamo gestito l’epidemia grazie alla Regione Liguria, se abbiamo arginato il coronavirus per quattro quinti è merito delle Regioni e questo non lo dice nessuno. Se dovessimo stilare una pagella potremmo affermare che la scuola e i trasporti hanno perso, gli ospedale e l’organizzazione regionale hanno vinto. I posti letto li troviamo noi, non il Governo”.

Dai blog