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Ma il governo c'è o no? La drammatica domanda di Salvini a Conte

Giada Oricchio
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“Conte è Presidente del Consiglio o no? O viene in Parlamento o sale al Quirinale. Per noi l’unica opzione è il voto”. Matteo Salvini, leader della Lega, a “L’Aria che Tira”, la trasmissione di Myrta Merlino su La7, parla il giorno dopo l’apertura della crisi di governo. “E’ difficile capire anche per noi cosa sta succedendo. Il governo sta litigando su tutto da mesi, litigi quotidiani, ma la mia preoccupazione è il Paese. In questo caos non sappiamo se c’è un governo. Vorremmo sapere se la crisi è formalizzata o no. Bonafede e Speranza, oggi pomeriggio dovrebbero venire a riferire in Senato, sono ancora in carica? Il Presidente del Consiglio o viene in Senato oggi pomeriggio o sale al Quirinale. O dimissioni o formalizzazione della crisi. Entro oggi ce lo devono dire”.

 

 

Myrta Merlino gli fa notare che oggi il Cdm dovrebbe decidere per lo scostamento di bilancio così da dare il via libera ai ristori e Salvini: “Noi li abbiamo già votati gli scostamenti di bilancio perché sono a favore delle famiglie, gli 8 miliardi per le partite Iva esistono grazie alle pressioni di Lega e centrodestra. Se Conte non ha la fiducia di Italia Viva e Renzi, la maggioranza non c’è. Lavorare insieme? Ma non posso mettermi al Governo con chi ha cancellato le misure prese dal mio governo. Portogallo, Cipro, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Norvegia, Russia, quasi tutta Europa voterà per il Parlamento e noi invece restiamo ostaggio di Conte e Renzi? Diamo la parola agli italiani. La nostra unica opzione è il voto”.

Davanti all’ipotesi di una maggioranza raccogliticcia con i “responsabili”, il leader della Lega è deciso: “C’è in ballo il futuro dell’Italia per i prossimi 30 anni. I soldi del Recovery fund dovranno essere restituiti entro il 2056, io vorrei un governo serio per gestire le risorse, non uno formato da chi passeggia per via del Tritone e non vuole lasciare la poltrona. La sinistra ritiene che io debba finire a processo, come faccio a costruire qualcosa di serio con chi mi vuole mettere in galera perché fermo l’immigrazione o con qualcuno che non dà ristori ai ristoratori perché sono evasori o con chi perde tempo a dire che sui documenti non bisogna scrivere più padre e madre perché discriminatorio. Ho lavorato e dato il massimo con il M5S, ma ho preferito mollare le poltrone quando si litigava troppo. A oggi dico che il governo di centrodestra ha i numeri, le idee e i progetti per tirare fuori il Paese da questa situazione”.

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