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Il Senato spalanca le porte ai migranti e il centrodestra non partecipa al voto

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Il decreto Migranti supera anche l’ultimo passaggio parlamentare e incassa il via libera definitivo del Senato. Via libera nell’Aula al dl sicurezza, approvato con voto di fiducia. Sono stati 153 i voti favorevoli, 2 i contrari e quattro gli astenuti. Il centrodestra marcia unito e non ha partecipato al voto.

Lega, Fdi e Forza Italia hanno deciso una strategia comune. A differenza degli alleati, il partito azzurro, però, è rimasto in Aula, come annunciato dal senatore Lucio Malan.

Il provvedimento, che modifica i decreti Salvini in tema di immigrazione, e introduce il daspo per i violenti della movida, è fortemente osteggiato dal centrodestra, in particolar modo dalla Lega. Dopo una lunga "gestazione", a causa delle divisioni interne alla maggioranza, il decreto ha visto la luce a fine ottobre, subendo alcune modifiche durante l’esame in commissione, dove le opposizioni hanno tentato di rallentarne l’esame mettendo in atto un duro ostruzionismo.

 

Queste le principali novità contenute nel decreto Migranti:

- STOP A MULTE MILIONARIE PER ONG E CONFISCA NAVI: si allenta la stretta sulle Ong. Il decreto infatti cancella le multe salate alle navi che violano il divieto di ingresso, transito o sosta nelle acque territoriali italiane e viene eliminata la confisca ed eventuale distruzione dell’imbarcazione. Il «divieto di navigazione» non opera nel caso in cui si svolgano attività di soccorso, immediatamente comunicate alle autorità italiane e dello Stato di bandiera. L’inosservanza del divieto o del limite di navigazione comporta una sanzione da 10 mila a 50 mila euro. Il decreto Sicurezza del governo gialloverde prevedeva che in caso di violazione del divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane si applicasse al comandante della nave la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 150.000 a 1.000.000 euro (con estensione della responsabilità solidale all’armatore della nave). Inoltre, prevedeva che fosse sempre disposta la confisca della nave utilizzata per commettere la violazione, procedendosi immediatamente a sequestro cautelare.

- STOP A TETTO MASSIMO QUOTE: il decreto interviene sulle previsioni del Testo unico immigrazione sui flussi di ingresso di stranieri non appartenenti all’Unione europea per motivi di lavoro, subordinato o autonomo. Le nuove norme dispongono che in caso di mancata pubblicazione del decreto di programmazione annuale, il presidente del Consiglio possa provvedere in via transitoria, con proprio decreto. Sono quindi soppressi il termine del 30 novembre di ciascun anno e il limite delle quote stabilite nell’ultimo decreto emanato, attualmente previsti.

- PERMESSO DI SOGGIORNO: una delle novità introdotte dal decreto Migranti riguarda il rifiuto o la revoca del permesso di soggiorno. Con le nuove norme viene meno l’ambito di discrezionalità nella valutazione dei «seri motivi», attribuita al Questore. Viene fatto salvo il rispetto degli obblighi costituzionali o internazionali dello Stato italiano.

- AMPLIATA LA CONVERSIONE DEI PERMESSI DI SOGGIORNO IN PERMESSI DI LAVORO: è prevista la conversione in permesso per motivi di lavoro, dei permessi di soggiorno per protezione speciale; per calamità; per residenza elettiva; per acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide; per attività sportiva; per lavoro di tipo artistico; per motivi religiosi; per assistenza minori; per cure mediche dovute a gravi condizioni psico-fisiche o gravi patologie.

- MENO POTERI A MINISTRO INTERNO: viene eliminata l’attribuzione in capo al ministro dell’Interno della competenza a limitare o vietare l’ingresso, il transito, la sosta di navi nel mare territoriale per motivi di sicurezza pubblica o di contrasto di violazioni delle leggi sull’immigrazione. La disposizione prevedeva che il titolare del Viminale potesse limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale (salvo che si trattasse di naviglio militare o di navi in servizio governativo non commerciale), per motivi di ordine e sicurezza pubblica.

- NO ESPULSIONE PER CHI RISCHIA PERSECUZIONI PER ORIENTAMENTO SESSUALE: l’orientamento sessuale e l’identità di genere rientrano tra i motivi per cui non può essere disposta l’espulsione. La nuova norma estende quindi l’ambito di applicazione del divieto di respingimento e di espulsione. La disposizione del Testo unico prevede divieto di respingimento e di espulsione verso Paesi nei quali lo straniero corra un rischio di persecuzione per motivi di razza, di sesso, di lingua, di cittadinanza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali o sociali, ovvero possa rischiare di essere rinviato verso un altro Stato nel quale non sia protetto dalla persecuzione. Durante l’esame in commissione, tra i motivi della persecuzione sono stati inseriti anche «l’orientamento sessuale» e «l’identità di genere».

- PROTEZIONE SPECIALE: passa da uno a due anni la durata del permesso di soggiorno per protezione speciale rilasciato, a determinate condizioni, a coloro cui è stata respinta la domanda di protezione internazionale, ma ricorrano le condizioni che vietano l’espulsione del richiedente (quali il rischio di persecuzione o di tortura)

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