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Ecco l'asse Franceschini-Renzi. Manovre fiorentine per il Quirinale

Gianfranco Ferroni
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Dario Franceschini, sottolinea un antico democristiano, «gioca sempre su più tavoli». Una tradizione, più che una virtù. Oggi lo dimostrerà un’altra volta: il ministro per i Beni e le attività culturali presenterà, insieme al sindaco di Firenze Dario Nardella e all’assessore alla cultura Tommaso Sacchi, il progetto per il "museo della lingua italiana". Nel capoluogo toscano amato da Matteo Renzi, e di cui l’ex premier è già stato primo cittadino, andrà in scena lo spettacolo con "Dario 1" e "Dario 2", grazie ad un tema che, dicono nel Pd, «sembra fatto apposta per sfottere i grillini, la lingua italiana».

L’asse fiorentino di Franceschini, secondo le malelingue, «nasconde una grande ambizione: Renzi è il vero king maker delle prossime manovre per il Quirinale, tutti lo adulano e lo cercano perché lui non ha nessun conflitto d’interesse sulla scelta del prossimo presidente della repubblica. Grazie alla sua ancora giovane età, Matteo non è eleggibile alla massima carica dello stato, e quindi ci si può fidare». E un nuovo museo serve a dare ulteriore lustro a una città carica di storia e cultura.
 

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