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Dpcm Natale e spostamenti, Re Di Maio concede le feste al popolo

Francesco Storace
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Te posso tocca’? Bisognerebbe rispondere così a sua maestà Luigi Di Maio, a cui è partito il pedale dell’acceleratore su Twitter e se ne è uscito con una frase assai malandata: “A Natale e a Capodanno permettiamo ai cittadini di spostarsi tra i piccoli Comuni”. Permetti? E chi sei?

Il diluvio di commenti è assolutamente di quelli prevedibili, tranne che dal ministro degli esteri, che ha sintetizzato assai malamente il post che aveva lanciato su Facebook (peraltro corredato da una foto incredibile) sulla questione degli spostamenti tra comuni nelle feste comandate di Natale.

Il primo a dargli una legnata è stato il deputato leghista Claudio Borghi. “Grazie, Maestà, come è generoso, Maestà”.  Poi il popolo che esulta di fronte a tanta magnificenza.

“Guarda, Gigi, che spostarsi all'interno del territorio nazionale è un diritto, non un privilegio o una concessione. Ah, ma tu non puoi saperlo, dato che in giurisprudenza non riesci a laurearti”. E ancora: “Permettiamo in senso...

- esortativo (orsù governo di cui io faccio parte permetti)

- plurale maiestatis (re giggino "noi permettiamo")

- permettiamo (nel senso io governo e quindi ti concedo di muoverti)”.

Se l’è proprio chiamata: “Ministro permette? Scompaia dalla scena politica”. Non finisce qui, le risposte diventano pesanti: “PERMETTETE? PERMETTETE? Ma chi credete di essere? Guardi che tra un po' dovrete uscire di lì e la scorta non sarà sufficiente! Vedrete cosa vi sarà permesso. Iniziate a leggere sul dizionario il significato della parola COLLERA!”. Rivolta in casa: “Da elettore M5S non accetto il "permettiamo"...mi sembra troppo , era meglio usare un altro tipo di comunicazione, così si passa da una comunicazione sgradevole al disastroso...”.

Lascia stare…

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