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Sul Mes bravi i Cinque stelle. L'applauso arriva da Mario Monti

Francesco Storace
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Straordinario Mario Monti. Con il suo governo i Cinque stelle fecero un clamoroso balzo in avanti nei consensi della pubblica opinione, che in due legislature li portò al 32 per cento dei voti contro la casta. Che Monti impersonificava al massimo livello.
Il voto sul Mes ha consentito al senatore a vita che fu proiettato da Giorgio Napolitano a Palazzo Chigi di lanciare un dardo avvelenato sui pentastellati, con la sua benedizione.
“So che quello del Mes è ed era un tema non facile per il M5S, non facile ma non impossibile: questa forza politica aveva bisogno di un impegno di pedagogia didattica, questo impegno mi sembra sia avvenuto ed abbia dato i suoi buoni frutti”. Insomma, dice Monti, la scuola di Palazzo ha fatto bene a quelli che erano alunno un po’ indisciplinati che ora sembrano aver superato l’esame. Cambiando materia.
Il bello è che Monti glielo ha fatto in aula il sermone, compiacendosi del ribaltone contro il loro popolo. Ha aggiunto: “Il M5S ha scoperto che non aveva proprio niente contro l’Europa, però, ora presidente Conte, dovrebbe fare presto per il secondo passo, quello della richiesta dell’autorizzazione al Mes sanitario», ha aggiunto.
E c’è da giurare che presto o tardi anche quell’esame sarà superato agevolmente dagli ex discoli grillini. Anzi, non vedono l’ora di farlo: così si toglieranno il dentino e si faranno battere le manine dall’ex nemico numero uno anziché dai loro elettori che avevano illuso contro la casta.
È la fine che fa chi tradisce il popolo. Quando la poltrona conta più delle idee non c’è da meravigliarsi più di nulla.

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