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Conte si spaventa e adesso invoca il grande equivoco

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Sulla governance del Recovery - la struttura che vigilerà e monitorerà sulle risorse che arriveranno all’Italia- «c’è stato un colossale fraintendimento: i responsabili di missione hanno compiti di monitoraggio e non sottraggono poteri, prerogative e competenze ai ministri, ad amministrazioni centrali e periferiche». Lo puntualizza il premier Giuseppe Conte in un lungo colloquio, precisando che la «politica non è mai stata commissariata, non l’abbiamo mai pensato: la norma non è stata compresa o non è stata letta con attenzione». «Si è solo pensato a una clausula di salvaguardia - aggiunge poi - nell’ipotesi in cui le amministrazioni centrali non potessero intervenire a esercitare poteri sostitutivi, ecco che allora, per garantire la realizzazione di un intervento ed evitare che si sprechino risorse, i responsabili delle missioni possono intervenire, ma con l’autorizzazione del Cdm».

«In ogni caso - tiene a precisare il presidente del Consiglio, fugando dubbi - torneremo a confrontarci nella sede propria che per il governo è il Consiglio dei ministri e sono certo che troveremo la formula giusta per garantire e assicurare all’Italia e a tutti gli italiani la possibilità di vincere questa scommessa, di spendere in pochi anni 209 miliardi. Lo faremo con questa struttura minima e senza centinaia di commissari».

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