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Se riaprite le scuole come prima, a Natale strage di nonni

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La data ventilata è pure assurda: il 9 dicembre, giorno dello sciopero del pubblico impiego, insegnanti compresi. E' il giorno in cui il governo di Giuseppe Conte vorrebbe riaprire le scuole fin qui chiuse dai dpcm e dalle zone rosse (salvo materne, elementari e prime medie che sono restate sempre aperte). Non avendo speso un cent in più per metterle in sicurezza sarebbe un errore tragico compiere questa scelta, che riporterà i contagi in casa provocando la strage dei nonni dopo i cenoni di Natale. I dati dell'Iss dicono infatti senza ombra di dubbio che sia stata la scuola aperta a settembre senza la necessaria sicurezza a provocare la seconda ondata: fino al 7 novembre i contagi nella fascia di età 0-19 sono aumentati a dismisura, di oltre dieci volte rispetto alla fine di agosto. E' una percentuale quintupla rispetto alle altre fasce di età. Chiuse le scuole dal 7 novembre al 18 novembre - ultimi dati disponibili - nella fascia scolastica sono crollate le percentuali e anche la curva italiana si è stabilizzata. Ora sarebbe criminale provocare per ragioni ideologiche la nuova strage di Natale. Prima di far tornare i ragazzi a scuola bisogna investire soldi per creare una rete alternativa di trasporti, anche affittando tutti i bus privati che esistono oggi sul mercato e che non lavorano più con il turismo. E possibilmente allargare gli spazi dove fare stare gli studenti affittando strutture (teatri, cinema, centri congressi, sale parrocchiali, per sdoppiare le scuole) dove ridurre i rischi. Senza questo a scuola non si possono rimandare i ragazzi. Certo non prima delle imminenti vacanze di Natale.

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