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I Cinque Stelle si fanno rubare gli emendamenti alla Camera

F.S.
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Al ladro, avranno gridato, ma stavolta sottovoce perché forse i mariuoli ce li hanno in casa. In commissione Affari costituzionali alla Camera è esploso il caso del furto di emendamenti ai Cinque stelle “derubati” delle loro proposte di modifica al decreto sicurezza. O meglio, ritirate a loro insaputa. Gli scippati si chiamano Luca Frusone e Alvise Maniero, che avevano scritto in bella grafia le loro modifiche alle norme volute da Matteo Salvini (e Conte) quando il leghista stava al Viminale.

Ma due emendamenti a loro firma – svela l’AdnKronos - risulterebbero ritirati «con una comunicazione della capogruppo in commissione. Anche se tale pratica può ritrovare una consuetudine interna non può violare una prerogativa parlamentare. Non avendo mai espresso una volontà del genere e non essendo nemmeno stato avvisato preventivamente – scrive Frusone - chiedo la reintegrazione degli emendamenti a mia prima firma per poter svolgere il consueto esame dinnanzi alla commissione».

Simile la lettera indirizzata da Maniero al presidente della commissione Affari costituzionali, Giuseppe Brescia. «Con dispiacere ho appreso della comunicazione con la quale la deputata Baldino ha inteso ritirare, tra gli altri, gli emendamenti a mia prima firma. Le comunico la mia netta contrarietà in merito a tale decisione, di cui peraltro non sono stato preventivamente informato. Altresì, le chiedo che mi venga cortesemente chiarito in base a quale parte del Regolamento possono essere ritirati emendamenti a mia prima firma, in totale assenza di una mia indicazione a riguardo». Finirà che si dovranno denunciare tra di loro…

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