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Marsilio fa felice la Azzolina: Abruzzo zona rossa ma le scuole restano aperte

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L'Abruzzo diventa una zona rossa, ma le scuole all'interno del suo territorio resteranno aperte. Fra la serata di oggi o al più tardi nella mattinata di domani il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio firmerà l’ordinanza che farà diventare l’ Abruzzo una regione col massimo livello di emergenza e di restrizioni da Coronavirus. «Da mercoledì alll’ Abruzzo sarà applicata la disciplina delle zone rosse, ma la scuola resta aperta. Sono in attesa di parlare con il ministro Speranza che in queste ore era impegnato con il Consiglio dei ministri sulla legge di bilancio - ha sottolineato il presidente della regione Abruzzo uscendo da una sua visita odierna all’ospedale di Sulmona - Io ho parlato con il ministro Speranza ieri mattina, ho parlato questa mattina con il ministro Azzolina, con il governo quindi c’è una interlocuzione costante. Parlerò di nuovo con il ministro appena sarà di nuovo disponibile ma vi posso anticipare che il ministro, preventivamente, ha apprezzato e sostenuto questa nostra decisione. ».

«Riteniamo sufficiente un atto di responsabilità, attraverso un principio di precauzione, che farà sì che domani sarà una giornata di transizione, ma allo stesso tempo di dichiarare a partire dalla giornata di mercoledì, la disciplina delle zone rosse che è stata adottata e la adottiamo nell’ottica di dare sollievo agli ospedali - ha proseguito Marco Marsilio - Invece che stare a lottare per un centimetro su un parametro che consenta di restare in zona arancione piuttosto che rossa, noi guardiamo in faccia alla realtà e soprattutto ascoltiamo il grido dei medici, degli infermieri e dei pazienti che hanno difficoltà ad accedere nei pronto soccorso e nei reparti di terapia intensiva, e quindi pensiamo che sia giusto adottare questa misura per quanto difficile, per quanto dolorosa ma conto sulla comprensione e la collaborazione da parte di tutta la popolazione. Siamo anche convinti nell’adottare questa misura che prima cominciamo, e prima ne usciamo, e forse riusciamo a salvare la stagione natalizia che anche sotto il profilo economico è l’ossatura del commercio e di gran parte dell’economia del commercio del territorio e del Paese».

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