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Regione Lazio, l'Anac salva le mascherine di Zingaretti. Storace: "Tutti immobili"

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"Si potrà pure criticare, contestare, censurare o no quella decisione dell’Autorità anticorruzione che punta a santificare Nicola Zingaretti per uno scandalo incredibile?". Il vicedirettore de Il Tempo Francesco Storace interviene sul caso mascherine della Regione Lazio e su il sito 7Colli.it scrive: "Le mascherine della Regione Lazio hanno fatto incazzare, indignare larga parte della pubblica opinione. Quattrini nostri buttati al vento da una sciagurata amministrazione che aveva commissionato i dispositivi ad una ditta produttrice di lampadine per ben 35 milioni di euro; cacciandone 14 e finendo nel ridicolo per non aver saputo concludere l’affare. Ebbene, ieri pomeriggio la sacra istituzione nominata per via politica, l’Anac, è riuscita nell’impresa di archiviare il procedimento che riguardava il Lazio. E questo accade mentre non si sa più che fine abbia fatto l’inchiesta della Procura della Repubblica che aveva affidato le indagini alla Guardia di Finanza. Tutto ok, madama la marchesa".

Ma fa male leggere che per l’Anac non sia successo nulla sulla vicenda Ecotech, un pessimo segnale all'opinione pubblica. “Dall’esame delle deduzioni sull’operato dell’amministrazione, improntato a fronteggiare criticità di estrema gravità, rispetto alle quali si è data preminenza alla tutela della salute pubblica, nel rispetto di una disciplina eccezionale e in deroga che ha caratterizzato l’attività di approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale e di altre forniture sanitarie destinate a contenere l’epidemia da Covid 19, l’Autorità – precisa la nota – non ravvisa ulteriori margini di intervento della vigilanza e dispone l’archiviazione del procedimento”.

Per l’Anac non è successo nulla con le mascherine sparite davanti agli occhi di Zingaretti. "Ci saremmo aspettati - denuncia Storace - maggiore accortezza e non intendiamo rinunciare a dirlo con tutta la forza di cui disponiamo. Perché se è questo l’aperitivo; se non paga nessuno dalla giunta all’ultimo dei dirigenti regionali per un’operazione allucinante; si allontanano sempre di più i cittadini dalle istituzioni. E ha sempre più fondamento chiedersi che cosa sarebbe successo in altri tempi proprio alla regione Lazio, quante manette sarebbero scattate".

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