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Stato d'emergenza, cosa c'è dietro lo strappo di Conte. Grandi manovre in Senato, Di Battista crea il panico

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All'origine della proroga dello stato d'emergenza fino al 31 gennaio voluta dal premier Giuseppe Conte ci sarebbero le grandi manovre del pasdaran grillino Alessandro Di Battista. Il retroscena sparato con un flash da Dagospia legge in un'ottica nuova i fatti politici deglle ultime settimane. "Al Senato il governo Conte ha una maggioranza di appena due voti? Alessandro Di Battista dice a tutti che si porta via dieci senatori grillini. Sta bluffando?". Difficile dirlo. Ma l'ipotesi ne apre altre, dagli esiti imprevedibili. Perché il presidente della Camera Roberto Fico, sostiene Dago, "sta facendo da mediatore con l'ala oltranzista" dei 5Stelle, ovvero vicina a Dibba e all'anima primigenia della galassia grillina, quella dell'anti-casta e del parlamento come una scatoletta di tonno.

Qui il colpo di scena, perché dopo lo strappo del "rivoluzionario di Vigna Clara" si concretizzerebbe "l'ingresso dei senatori di Forza Italia nel governo che porterebbe a una crisi pilotata: Conte si dimette e si ripresenta dopo due giorni con ministri e maggioranza diversi. Troppo rischioso - è la tesi - Di qui, la paralisi del governo e l'emergenza sino al 31 gennaio". Per il governo di Conte finché c'è Covid c'è speranza. 

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