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La rivoluzione Cinque Stelle al capolinea: partita con il Vaffa day e finita con il batti cinque al Pd

Andrea Amata
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Il Movimento 5 Stelle si originò dal "Vaffa" al sistema, ma la sua parabola politica sta declinando con il "batti il cinque" rivolta all'oggetto delle sue invettive. L'ascesa grillina deve al web le ragioni dell'irruzione vincente nello scenario politico con una strutturazione cybercratica che è riuscita a fomentare la partecipazione delle masse individualizzate della rete. Il web consente una mobilitazione ininterrotta della base lusingata con messaggi egualitari dell'«uno vale uno», scanditi come un mantra in una sorta di formula magica da cui estrarre diritti inediti per tutti.

Con il tempo le regole del "non statuto" dei Cinque Stelle sul limite dei due mandati e sull'autonomia politica, avversa a qualsiasi alleanza con i partiti tradizionali, sono state derogate, assimilandosi al sistema e rinnegando i principi fondativi su cui si era edificata l'iniziativa politica di Beppe Grillo. Il grillismo ha sfruttato le novità introdotte dalla diffusione dei social per reclutare le frustrazioni sociali ed incanalarle verso il riscatto che assicurava il Movimento, che si dichiarava diverso dagli altri partiti e illibato dalle contaminazioni del potere.

La diversità, esibita come tratto peculiare della loro piattaforma programmatica, si è dimostrata una narrazione fraudolenta, così come la presunta purezza è stata smentita dalla pervicace resistenza nel rimanere abbarbicati al privilegio dello status di parlamentare o di ministro. Contestavano il professionismo della politica, ma poi si sono concessi alla metamorfosi equiparandosi ai partiti tradizionali strutturati anche sul carrierismo politico. I Cinque Stelle hanno determinato un processo politico eccitando aspettative "rivoluzionarie", che sono state deluse e sedate dalla stessa nomenclatura grillina deliberatamente subalterna ed allineata all'istrionismo spiazzante del Capo assoluto Beppe Grillo. I Cinque Stelle non hanno migliorato il sistema con il loro contributo, anzi lo hanno peggiorato con il germe dell'ignoranza e dell'inesperienza, entrambe elevate a virtù.

I grillini volevano addomesticare il potere ma ne sono finiti al guinzaglio, trainati prima a destra e poi a sinistra indossando l'abito double face, reversibile, del trasformismo.
La tecnologia digitale è stata la culla del grillismo e ne sarà anche la tomba, perché ci consente di marciare a ritroso per riutilizzare in funzione confutativa le dichiarazioni dogmatiche pronunciate dai Cinque Stelle («mai con il Pd», «mai alleanze» ), trascinando nel cimitero politico le ambizioni riformiste del Pd che, dall'alleanza strutturale con Grillo, ne uscirà deformato e irriconoscibile a gran parte della base dei Dem. La traiettoria della rivoluzione grillina sta ripercorrendo la strada del ritorno al punto di partenza, ma in condizioni peggiori.

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