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Caos commissioni, maggioranza battuta su Giustizia e Agricoltura. Ira M5S

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"La maggioranza è in frantumi, è completamente saltato l’inciucio 5Stelle-Pd" dice il leader della Lega Matteo Salvini di fronte alla Caporetto dei pentastellati dopo il caos commissioni a Palazzo Madama. In Senato il Movimento Cinque Stelle ha perso la commissione Agricoltura - la cui presidenza viene confermata alla Lega - e la commissione Giustizia dove il senatore leghista Andrea Ostellari è stato confermato presidente. Bocciato il nome di Pietro Grasso proposto dalla maggioranza.

La disfatta avrebbe creato scompiglio fra i parlamentari M5s. Alcune fonti riferiscono di ira contro i direttivi dei gruppi: "Siamo davanti a una Caporetto e devono rassegnare le dimissioni" è il ragionamento di alcuni esponenti pentastellati. Esulta invece il partito di Salvini: "Con il voto segreto vengono premiati il buon lavoro e la competenza della Lega".

Inutile quindi l'exit strategy che i rosso-gialli avevano studiato per le votazioni. "Nomi segnati per blindare l’accordo di maggioranza sulle presidenze di commissione" era trapelato da fonti della maggioranza, un escamotage per assicurarsi che il patto sulle scelte e sulle decisioni prese dai capigruppo questa mattina andasse in porto. L'exit strategy si era resa necessaria dopo i mal di pancia di molti parlamentari del Movimento 5 stelle su alcuni nomi renziani, tra questi Marattin alle Finanze e Paita ai Trasporti alla Camera. Ciascun gruppo aveva una modalità di voto riconoscibile. "Vedo che c’è una grande fiducia reciproca nella maggioranza - aveva detto ironicamente l’azzurro Costa -. È scandaloso, si tratta di un segnale inquietante per il Parlamento. Spero di essere smentito e che non sia così".

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