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Luigi Di Maio incontra Mario Draghi: scoperto il vertice segreto

Pietro De Leo
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Tana per Di Maio. Uno scoop dell’Adnkronos ha dato la notizia di un incontro, risalente al 24 giugno, del Ministro degli Esteri con l’ex presidente della Bce Mario Draghi, e la circostanza piomba in una giornata politica concitata, con molti dossier complessi sul tavolo, in uno scenario che definire fluido è un eufemismo.

Il formalismo della Farnesina derubrica il colloquio a uno dei «consueti incontri istituzionali che il titolare della Farnesina è solito svolgere anche con altre autorità istituzionali. E’ stato un incontro positivo e proficuo». Al centro del tavolo, filtra dal ministero, «i dossier europei in virtù del ruolo svolto da Mario Draghi ai vertici della Banca Centrale Europea».

Al di là della precisazione che non circoscrive gli scenari, ma anzi li amplia, il turbinio delle interpretazioni si mette in moto. L’appuntamento, infatti, si incastona in un puzzle ben preciso, le cui prime tessere vanno posate nella primissima fase del lockdown nel nostro Paese, quando l’ex presidente di Bankitalia e Bce in un intervento sul Financial Times fissava una serie di spunti programmatici sulla risposta economica alle conseguenze del Coronavirus. Non era sembrata, ai più, un’uscita casuale, visto che il suo profilo, qualche settimana prima, era entrato nel vortice dei possibili sostituti a Palazzo Chigi di un Conte in calo di consensi e con problemi di coesione all’interno della maggioranza.

Oggi, il tema torna. Com’è noto, la maggioranza affronta quotidianamente una via crucis di liti, i dossier sul tavolo vengono chiusi poco e male, o con un ritardo inaccettabile se si considera il momento. Ed è alle soglie, purtroppo, un autunno in cui l’impatto del Covid piomberà sulla carne viva dell’economia reale. Dunque è conseguenza logica che la notizia del colloquio sia un altro fattore rilevante. Su cui si fionda il centrodestra. La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, la legge così: «Di Maio incontra Draghi e manda a dire a Conte "Giuseppe stai sereno"». Il capogruppo del partito alla Camera, Francesco Lollobrigida, stila una serie di domande: «Chiediamo di conoscere i contenuti dell'incontro tra Luigi Di Maio e Mario Draghi. Come mai il ministro degli Esteri ha incontrato l'ex numero uno della Bce? E perché tanto riserbo sul faccia a faccia? Il titolare della Farnesina ha forse espresso una posizione in nome e per conto dell'Italia su dossier particolarmente sensibili?».

Da Forza Italia, Maurizio Gasparri twitta ironizzando su un Di Maio «con il pallottoliere in mano». Dalla Lega, il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari osserva: «Mi sembra una cosa del tutto normale, non ci vedo altro dietro», anche se, punge, sarebbe da chiedere «piuttosto ai suoi compagni di partito, ai 5Stelle, se non hanno loro altro da dire..».

L’eurodeputato Marco Zanni, dal suo canto, dopo aver affermato che non c’è nulla di male in quanto accaduto, chiede: «che hanno da dire i Cinque Stelle compari di Di Maio? Sarebbe bello chiedere loro opinione». Dalla maggioranza, parla solo il renziano Anzaldi: «L'incontro è uscito solo oggi, peraltro senza che si sia capito con chiarezza l'oggetto della discussione. Anche su questo Di Maio ha fatto marcia indietro, dopo aver attaccato per anni la Bce e il suo ex presidente quando il Movimento 5 stelle era all'opposizione. Positivo che abbia cambiato idea, peccato che abbia cercato di tenerlo nascosto». Bocche cucite da Pd e M5S, segno del passaggio critico vissuto anche ieri dalla coalizione di governo.

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