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L'asso anti-Trump di Joe Biden è lady Obama

Luigi Bisignani
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Caro direttore, alla Casa Bianca come a Palazzo Chigi si aggirano furiosi due animali politici feriti in cerca di venir fuori dai pasticci in cui si sono cacciati. Ma mentre Donald Trump si affida alle nuove tecnologie della scienza politica, quel «quantum digitale» teorizzato dal presidente armeno Armen Sarkissian che attraverso gli algoritmi interpreta perfettamente il sentimento e le emozioni popolari, Giuseppe Conte insegue le vecchie logiche dello show televisivo del Grande Fratello e si fa sbeffeggiare ormai da tutti quando rilancia il desueto format degli Stati Generali dell’economia. In realtà dalla sua gli è rimasto, con i sodali de «Il Fatto quotidiano», solo il sindacalista Maurizio Landini, il quale è il padrone assoluto ormai del Ministero del Lavoro con la ministra grillina Nunzia Catalfo che si è piegata completamente ai disegni assistenzialisti della Cgil, sovraccaricando l’Inps di compiti che non gli appartengono come la distribuzione di bonus.

In Italia ormai si aspetta una mossa del Presidente Mattarella per convincere Mario Draghi, o una personalità dello stesso livello, a gestire la difficile fase della ricostruzione fino alla scadenza della legislatura, magari con l’ingresso nell’esecutivo di quei segretari di partito che vorranno entrarci, mentre negli Stati Uniti la battaglia si risolverà a novembre con le elezioni. L’insidia più pericolosa per Trump è il ricostituito asse tra due famiglie che contano tra i democratici Usa, gli Obama e i Clinton, che hanno deciso di mettere sotto tutela Joe Biden. Secondo un sondaggio arrivato da Tel Aviv ed in...

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