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Sardine a picco. Faide e marginalità, Mattia Santori stacca la spina

Il movimento anti-Salvini lancerà un "manifesto valoriale", poi "pausa di riflessione e riposo". Ma già erano spariti dalla scena

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Le Sardine colano a picco, il movimento nato a Bologna contro Matteo Salvini è stato spazzato via dal dibattito pubblico dall'emergenza Coronavirus. Ora il fondatore Mattia Santori annuncia il lancio di un manifesto "valoriale" che suona come un testamento politico dopo il quale sarà la volta di una "pausa di riflessione". Stop mediatico che in realtà dura da mesi, da quando è saltato il mega-raduno di Scampia del  14 e 15 marzo che avrebbe dovuto riportare alla ribalta il movimento nato per le elezioni regionali in Emilia Romagna.

Le piazze piene, la comparsata ad Amici di Maria De Filippi e le foto con Luciano Benetton e Oliviero Toscani di Mattia Santori, Giulia Trappoloni, Andrea Garreffa e Roberto Morotti sembrano appartenere a un'era geologica fa. Quella pre-Covid. Ora la generazione dei ventenni va in pensione anticipata. A spiegare i motivi della resa è lo stesso Santori in un messaggio nella chat degli attivisti in cui si parla di "frustrazione" del movimento. "Sono conscio che qualcuno preferisce farmi le scarpe e screditare me e le persone che mi supportano".
 

Dietro c'è la spinta esterna a creare un partito vero e proprio mentre le Sardine sguazzano proprio nella loro dimensione di "gruppo di influenza e pressione mediatica". "So di essere in minoranza. So che molti di voi non si sentono a proprio agio nella dimensione puramente etica e culturale della politica. Non vi bastano le piantine (iniziative solidali, ndr). Avete idee molto strutturate. Sapete un sacco di cose. Vi invido per questo. Ma sento che più prendiamo la direzione politica più finiamo per imitare gli altri”. L'ultima azione sarà un manifesto "valoriale" e non un documento politico che "porterebbe nuovi litigi, a tante incomprensioni e una marea di chiacchiere sterili", scrive Santori denunciando spaccature all'interno del movimento. Poi "una legittima pausa di riflessione e di riposo. Potrà partecipare chi vuole. Non sarà la fine delle sardine. Al massimo uno spartiacque", scrive Santori che ha pubblicato il contenuto della chat su Facebook.

Dopo di che "ci prenderemo una pausa di riflessione", è il messaggio agli attivisti. A metà strada tra un partito e l'espressione di una società civile sempre più sfuggente, le Sardine confermano di non essere né carne né pesce.   

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