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Coronavirus, riaprire tutti i negozi o no? Resa dei conti tra Regioni e governo

Il premier Giuseppe Conte

Luigi Frasca
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Governo e presidenti di Regione alla resa dei conti. Dopo la richiesta di un incontro urgente per stabilire di anticipare le riaperture dei negozi (dal 1° giugno al 18 maggio), i governatori si confronteranno stasera con il premier Conte e il ministro Boccia. La videoconferenza partirà alle 18, anche se resta l'incognita del preconsiglio che dovrà limare il testo del decreto "rilancio" e che, probabilmente, slitterà ancora. I governatori sono determinati. Sono tre gli scenari che potrebbero presentarsi ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia. «Il primo - ha spiegato - è che il Governo dica di voler rinnovare il Dpcm e di procedere fino a giugno; il secondo il governo non fa un nuovo decreto, e a quel punto tutto è aperto, non facendo nulla si apre tutto e il terzo fa un Dpcm e delega le Regioni. Non vedo altri scenari, cercheremo di capire stasera. È evidente che se la sospensione decade quello che non è aperto viene aperto, ovviamente sempre con mascherina e dispositivi di protezione», ha sottolineato.  Attualmente le regole prevedono che parrucchieri, barbieri, negozi di abbigliamento e centri estetici possano riaprire soltanto il 1° giugno. Una decisione che, secondo i dieci governatori di centrodestra, rischia di compromettere ancora di più le condizioni di imprenditori e dipendenti. Zaia ha cercato comunque di rassicurare: «Non è una riunione per fare prove muscolari. Il percorso iniziato con il governo deve concludersi con il governo. Se il governo ha dato la disponibilità a incontrarci è perché ha capito che questo percorso, questo ultimo miglio, va fatto con l'ausilio delle Regioni. È anche una condivisione delle responsabilità: noi diciamo che ci siamo. Riaprire il primo giugno sarebbe una ecatombe, non ce la facciamo ad arrivare. I presidenti sono tutti allineati, non è una questione di casacca politica».

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