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Mes e centrodestra, ecco il documento che smentisce Giuseppe Conte

Davide Di Santo
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Il premier Giuseppe Conte nell'ormai famosa conferenza stampa del 10 aprile ha sostenuto, attaccando Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che l'attuale Trattato MES è stato firmato dal governo di centrodestra. A smentirlo sono i documenti parlamentari con cui il governo guidato da Mario Monti comunicava al Senato il disegno di legge sulla "Ratifica ed esecuzione del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità", il 3 aprile 2012. Nel testo a firma dei ministri Moavero Milanesi, Terzi di Sant'Agata e lo stesso Monti in qualità di ministro dell'Economia si legge: "Onorevoli Senatori. – Il Trattato che istituisce un Meccanismo europeo di stabilità (MES) è stato sottoscritto dai 17 Paesi dell'eurozona il 2 febbraio 2012, in una nuova versione che supera quella sottoscritta l'11 luglio 2011 (che non è stata avviata a ratifica in nessun paese dell'eurozona) ampliandone sia l'ammontare massimo di risorse disponibili sia la tipologia delle operazioni consentite (...)". La presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni lo ricorda in un post su Facebook dal titolo: Mes, serenità pasquale e i nemici alle porte. "Vorrei provare oggi, con l'animo positivo proprio di un giorno come questo, a tornare sul tema che ci ha pesantemente diviso nei giorni scorsi per spiegare il mio punto di vista sul Mes. Voglio lasciare agli atti l'ammonimento che sto scrivendo. Perché qui la vera e importante questione non è chi avrà la meglio di fronte all'opinione pubblica tra Giuseppe Conte (che sostiene che il Mes firmato dal Governo Monti è responsabilità del precedente Governo di centrodestra) e Giorgia Meloni (che rivendica di non aver mai votato quel pessimo trattato), ma chi avrà la meglio tra l'Italia e coloro che vogliono metterla in ginocchio". Leggi anche: Conte rivendica il diritto di attaccare l'opposizione a reti unificate "Detto con toni pacati: inserire il MES tra gli strumenti per combattere la crisi Coronavirus è molto pericoloso per noi, anche con condizioni teoricamente 'leggere' per le spese sanitarie - continua il presidente di Fratelli d'Italia - Anche se l'attuale maggioranza volesse, in buona fede, non accedere mai al MES potrebbe facilmente essere costretta a farlo con semplici operazioni a livello europeo: allentamento del 'bazooka' della BCE o inadeguatezza del teorizzato 'Fondo per la ripresa'. Portando così a una situazione nella quale il MES (con rigorosissime condizionalità) diventerebbe l'unico strumento a disposizione dell'Italia per fronteggiare la crisi economica, con tutto ciò che questo comporta. Sono scenari che abbiamo già visto in passato nelle dinamiche europee con le 'logiche di pacchetto' sistematicamente disattese: 'non preoccuparti cara Italia, intanto firma qui, poi facciamo pure quell'altra cosa che chiedi tu'. E puntualmente prendiamo la fregatura", si legge nel post di Giorgia Meloni. 

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