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Da Veneto e Sardegna ok al referendum. Calderoli: "Gli italiani voteranno in primavera"

Roberto Calderoli Lega

Lunedì la Lega depositerà il quesito in Cassazione

Dario Martini
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I Consigli regionali di Veneto e Sardegna approvano la mozione sulla richiesta di referendum sulla legge elettorale. Il Consiglio sardo ha approvato a scrutinio segreto (37 sì, no 21) la mozione.  Approvati anche due emendamenti presentati dalla maggioranza e un ordine del giorno sulla nomina dei delegati del Consiglio regionale ai fini del referendum abrogativo. Il Consiglio veneto, invece, ha approvato la mozione con 28 voti favorevoli, 7 contrari e 3 astenuti. In questo modo si chiede l'abrogazione delle disposizioni del sistema elettorale della Camera e del Senato relative all'attribuzione dei seggi in collegi plurinominali con il sistema proporzionale. Qualora la proposta di modifica fosse ratificata, i seggi dei due rami del Parlamento sarebbero attribuiti con il sistema uninominale: in estrema sintesi, per effetto dell'abrogazione della parte proporzionale del sistema elettorale e dell'estensione del sistema maggioritario, in ciascun collegio uninominale risulterebbe eletto il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Dopo l'approvazione del Consiglio regionale del Veneto, il senatore della Lega, Roberto Calderoli, ha esultato: "E uno! Questa mattina il consiglio regionale del Veneto ha espresso il suo voto favorevole per la richiesta di referendum per modificare la legge elettorale vigente a livello nazionale. È la prima Regione a farlo, altre ne arriveranno nei prossimi giorni. Stiamo mantenendo la promessa fatta ai cittadini. E lunedì mattina andremo in Corte di Cassazione a depositare il quesito referendario, in questo modo sarà possibile far esprimere gli italiani già in primavera. Facciamo decidere i cittadini, dedicano loro democraticamente se vogliono una legge elettorale chiara, in cui chi vince va a governare e chi perde va all'opposizione, senza giochini di palazzo per creare maggioranze diverse da quelle espresse dalle urne". Per poter richiedere il referendum abrogativo devono essere cinque in tutto i Consigli regionali ha fare richiesta.

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