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Riforme costituzionali, convegno alla Camera

Promosso dalla deputata di Forza Italia Annaelsa Tartaglione

Pietro De Leo
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Il futuro della democrazia e dei meccanismi legislativi alla luce del taglio dei parlamentari (approvato ieri in Senato in penultima lettura) e la riforma dell'istituto referendario. E' questo il filo conduttore del convegno che si è svolto alla Camera, “La rappresentanza politica al bivio. Le riforme costituzionali all'esame delle Camere”. Un appuntamento promosso dalla deputata di Forza Italia Annaelsa Tartaglione che, quanto alla riduzione del numero di deputati e senatori, afferma: “si promuove l'intenzione di attuare la democrazia rappresentativa, ma l'esordio è pessimo, si approva una riforma picconando le fondamenta della Costituzione nel silenzio e nella disinformazione generale”. E il disappunto per gli effetti delle riforme modifiche è stato il filo rosso degli altri relatori. Il deputato di Forza Italia Francesco Paolo Sisto, quello del Pd Stefano Ceccanti e i due senatori azzurri Nazario Pagano e Lucio Malan (a quest'ultimo sono state affidate le conclusioni). Pur nelle diverse sfumature, è emersa negli interventi la sostanziale perplessità verso una riforma che, riducendo il numero dei componenti delle Camere, di fatto non mette mano al bicameralismo perfetto. Intervenuti all'evento anche due accademici, Giovanni Tarli Barbieri, ordinario di diritto costituzionale all'Università degli studi di Firenze. E Davide de Lungo, professore a contratto di diritto pubblico all'Università San Raffaele. Quest'ultimo, nella sua relazione ha approfondito l'evoluzione delle dinamiche democratiche attraverso l'influsso di internet. “Della riduzione del numero dei parlamentari e del referendum –ha affermato a margine Annaelsa Tartaglione – si conosce forse solo la loro parte più superficiale, utile alla propaganda e alla retorica, con ben poca consapevolezza nell'opinione pubblica delle forme e dei contenuti di queste riforme. Tutto ciò –ha concluso- mi sembra molto grave”.  

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