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La Corte dei Conti lancia l'allarme: "Rischi gravi da uno choc fiscale"

Secondo il procuratore generale Alberto Avoli "l'aumento del debito ridurrebbe i benefici della rimodulazione delle aliquote"

Carlo Antini
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"Nel nostro Paese al problema della sostenibilità e del rientro del debito si affianca quello della sostenibilità della pressione fiscale. Mettere mano dunque al riassetto delle tasse e dei tributi può considerarsi una priorità. Un'operazione da portare avanti non in un clima emergenziale ma attraverso ponderate ed equilibrate strategie di lungo respiro". Così il procuratore generale della Corte dei conti, Alberto Avoli, alla cerimonia di parificazione del rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2018. "Alcuni economisti propongono addirittura misure radicali, chiamate a fini mediatici come shock fiscale, in realtà, una massiccia azione di decremento delle aliquote dell'imposizione diretta in favore di imponibili medio-bassi. L'idea non è nuova e certamente è asseverata da molti economisti. Tuttavia resta il problema delle coperture sul breve termine in mancanza delle quali il corrispondente aumento del debito potrebbe avere ripercussioni gravi, tali da annullare o ridurre molto i benefici della rimodulazione delle aliquote. Nella gradualità degli interventi potrebbe forse trovarsi una giusta soluzione di equilibrio", ha aggiunto.

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