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Buco nell'acqua sul Tav Torino-Lione. Senza accordo il governo prende tempo

Una nota di Palazzo Chigi annuncia che "saranno necessari ulteriori incontri". Da verificare la ripartizione dei costi tra Italia, Francia e Ue

Carlo Antini
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Sulla Tav "saranno necessari ulteriori incontri" all'interno del Governo "non essendoci un accordo finale". E'quanto si legge in una nota della presidenza del Consiglio dopo il vertice di questa notte. "A distanza di vari anni dalle analisi effettuate in precedenza e, in particolare, alla luce delle più recenti stime dei volumi di traffico su rotaia e del cambio modale che ne può derivare, sono emerse criticità che impongono una interlocuzione con gli altri soggetti partecipi del progetto, al fine di verificare la perdurante convenienza dell'opera e, se del caso, la possibilità di una diversa ripartizione degli oneri economici, originariamente concepita anche in base a specifici volumi di investimenti da effettuare nelle tratte esclusivamente nazionali". "Ieri sera si è svolta una riunione sulla Tav coordinata dal Presidente del Consiglio Conte, alla presenza dei Vicepresidenti Di Maio e Salvini, del ministro Toninelli, dei sottosegretari Rixi e Siri, del capogruppo Patuanelli e del senatore Coltorti". Lo comunica una nota di palazzo Chigi. "La prima parte della riunione è stata dedicata ad approfondire l'analisi costi-benefici acquisita dal Mit, analisi che è stata illustrata dai componenti della Commissione Ramella e Beria. Sono intervenuti in questa fase vari altri esperti che hanno affiancato i membri del Governo e hanno contribuito a sviscerare i contenuti dell'elaborato tecnico in tutti i suoi aspetti". "La riunione - si legge ancora nella nota - è poi proseguita alla presenza della sola componente 'politica', che ha approfondito tutte le più ampie implicazioni - di ordine politico, sociale ed economico - del progetto infrastrutturale". "All'esito del confronto" con i tecnici "si è convenuto che l'analisi costi-benefici sin qui acquisita pone all'attenzione del Governo il tema del criterio di ripartizione dei finanziamenti del progetto tra Italia, Francia e Unione Europea". Intanto i rappresentanti del sistema delle imprese, del lavoro, della cooperazione e delle professioni di Torino e del Piemonte si incontreranno per esaminare la situazione creatasi dopo la posizione di stallo nella quale si trova il Governo nei confronti della realizzazione del Tav Torino-Lione. "Visto l'atteggiamento del Governo - fanno sapere le 33 associazioni - saranno valutate iniziative in relazione alla necessità di esercitare una forte e adeguata pressione sull'esecutivo, sulle istituzioni e sui decisori pubblici per assicurare la realizzazione dell'opera secondo il progetto da tempo approvato e cofinanziato dall'Unione Europea".

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