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Sequestrati 9 milioni a Lusi, ex tesoriere della Margherita

Condannato per aver sottratti fondi al partito. Sigilli a ville, conti e società

Davide Di Santo
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I finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno confiscato beni per 9,2 milioni di euro riconducibili a Luigi Lusi, ex parlamentare e tesoriere del partito "Democrazia è Libertà - La Margherita". Il provvedimento della Corte d'appello capitolina conclude, per quanto concerne l'aspetto patrimoniale, la vicenda giudiziaria in cui Lusi è stato coinvolto e condannato in via definitiva per appropriazione indebita nel dicembre 2017. Le indagini svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria, coordinate dalla procura romana, avevano consentito di accertare come Lusi, "con la connivenza della moglie e di alcuni professionisti, avesse distratto fondi, per svariati milioni di euro, destinati al partito mediante un complesso sistema di false fatturazioni, realizzato attraverso alcune società a lui riconducibili". Nel 2012, gli elementi di prova raccolti avevano portato all'arresto di Lusi, della consorte e di due commercialisti, nonché al sequestro dei beni oggi confiscati. Un vero e proprio "tesoro costituito da: quote sociali e intero patrimonio aziendale di una società di capitali; una villa a Genzano di Roma, del valore di circa 4,1 milioni di euro; sei appartamenti, un box e un terreno a Roma e in provincia dell'Aquila, per un valore complessivo di circa 3,7 milioni di euro; conti correnti, polizze assicurative e fondi d'investimento per circa 1,3 milioni di euro". 

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