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Tav, nuovo scontro sulla relazione. Salvini: perché a Parigi già ce l'hanno?

Davide Di Santo
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È ancora scontro nella maggioranza sul dossier Tav. "Perché dei numeri che riguardano il futuro degli Italiani sono conosciuti prima a Parigi che a Roma?", si interroga il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Io non cambio idea, l'Italia sulle grandi opere pubbliche deve andare avanti, non bloccare e tornare indietro". L'ultimo caso è quello dell'analisi costi-benefici. "Abbiamo dato la relazione prima alla Francia, perché si tratta di un trattato internazionale" dice il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli a margine del flashmob dei 5 Stelle in piazza del Parlamento, spiegando che "oggi consegniamo" l'analisi costi benefici sulla Tav "alla commissione Ue, poi la darò a Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Matteo deve avere ancora un po' di pazienza, quando sarà il momento gliela porterò io personalmente in busta chiusa". L'analisi costi-benefici sulla Tav Torino-Lione viene preliminarmente condivisa con gli interlocutori diretti rispetto al progetto, che è regolato da un tratta internazionale, ossia Francia in prima battuta e Commissione Ue subito dopo. Lo precisano fonti del ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Successivamente e a strettissimo giro, spiegano, verrà condivisa in seno ai due contraenti del patto di Governo. M5S e Lega, evidenziano le stesse fonti, sono in perfetta simmetria informativa sul dossier.

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