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Reddito cittadinanza, ultime modifiche: "Chi non accetta il lavoro perde il sussidio"

Dopo un anno di tempo non si può più rifiutare l'offerta, anche se è la prima

Silvia Sfregola
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Governo alle prese con il reddito di cittadinanza, che approderà in Consiglio dei ministri giovedì prossimo come confermato dal vicepremier M5S Luigi Di Maio. Nelle modifiche finali i paletti del governo fissati per disincentivare l'assistenzialismo. «Nessuno prenderà il reddito a vita», spiegano le fonti dell'esecutivo, grazie a una serie di provvedimenti ad hoc. Il primo riguarda l'offerta. La prima offerta di lavoro - viene sottolineato - arriverà in un raggio di 100 Km. Nel caso in cui questa dovesse essere rifiutata, la seconda offerta arriverà da un raggio di 250 Km. In caso di un nuovo rifiuto, la terza offerta può arrivare da ogni angolo d'Italia. Le fonti escludono l'ipotesi, circolata nelle ultime ore, di revocare il reddito già dopo il rifiuto della prima offerta: «Lo spirito di queste misure è fare in modo che le persone accettino già il primo lavoro». Lo Stato, è il ragionamento del governo, «ti dà la possibilità di rifiutare la prima offerta ma poi ti penalizza». L'obiettivo è fare in modo che «le offerte di lavoro arrivino in tempi brevi»: così, viene spiegato, «se qualcuno lavora in nero lo scoviamo subito». Sono previsti incentivi inoltre per chi accetta di spostarsi, «che possono arrivare anche fino a 12 mensilità di reddito». Saranno invece esentati dagli spostamenti i componenti di famiglie con disabili.

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