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L'accordo sui migranti fa infuriare Salvini: "Nel governo bisogna parlare"

Dopo lo sbarco a Malta la Sea Watch fa saltare i nervi nell'esecutivo

Carlo Antini
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«Serve subito un chiarimento nel governo». Da Varsavia, dove tesse l'alleanza sovranista per le prossime europee, Matteo Salvini tiene l'occhio fisso sulle scelte del presidente del Consiglio. Da Palazzo Chigi è arrivato un vero e proprio affronto al Carroccio: Giuseppe Conte ha dato via libera all'accoglienza ad alcuni dei migranti sbarcati da Sea Watch e Sea Eye. E questo, per il vicepremier leghista, non va bene. Ai cronisti che lo rincorrono in Polonia, Salvini dice che il governo non cadrà, ma vuole confrontarsi direttamente con il capo dell'esecutivo per chiedergli le ragioni della sua decisione. Il leghista lamenta di non essere stato informato sulla disponibilità all'accoglienza data da Roma alla Commissione europea. La cosa non doveva accadere, e non deve ripetersi. Così, tornato da Varsavia, il vicepremier incontra molto tardi il presidente del Consiglio, con cui aveva battibeccato a distanza. Un vertice prima 'sconvocatò e sostituito da una telefonata e poi nuovamente convocato. Sul tavolo, oltre alla questione migratoria, ci sono dossier delicati come le nomine di Inps e Consob, enti che saranno la chiave per reddito di cittadinanza, pensioni, controllo dei mercati azionari. Sul reddito, il Carroccio minaccia di tirare il freno a mano se non saranno aumentati i fondi per la disabilità. L'incontro fra il vicepremier ed il presidente del Consiglio, inizialmente programmato in tarda serata al rientro di Salvini da Varsavia, . I due, a quanto filtra, restano sulle rispettive posizioni ma altrettanto aperti a trovare un accordo come sempre accaduto fino a oggi. Sul tavolo, oltre alla questione migratoria, ci sono dossier delicati come le nomine di Inps e Consob, enti che saranno la chiave per reddito di cittadinanza, pensioni, controllo dei mercati azionari. Sul reddito, il Carroccio minaccia di tirare il freno a mano se non saranno aumentati i fondi per la disabilità. Una crisi di governo è dietro l'angolo? Forse no. Il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, che a Palazzo Chigi fa da occhio ed orecchio di Salvini, assicura che l'esecutivo «non è a rischio», ma sottolinea che la vicenda Sea Watch «non si può considerare risolta», anzi, «è un incentivo per qualcun altro a partire». Che succederà? In tv, Conte aveva buttato lì: «Se i migranti non possono sbarcare, prenderò un aereo e li porterò qui». E Salvini, pur ripetendo che non vuole autorizzare l'arrivo di nessuno, ammette: «Non controllo lo spazio aereo». Se i rapporti tra Lega e premier sembrano tesi, i 5 Stelle confermano invece la linea più morbida sui migranti. Conte, autore anche in questo caso della mediazione con Bruxelles, viene pubblicamente ringraziato da Sergio Battelli, presidente pentastellato della commissione Politiche Ue della Camera. «Le famiglie andranno in vari Paesi Ue, noi ne accoglieremo alcune», spiega il deputato. Le opposizioni criticano l'esecutivo, ma con toni diversi. Il Pd, che tira un sospiro di sollievo per lo sbarco maltese e attacca frontalmente il ministro dell'Interno. L'ex premier Matteo Renzi gli dà dello sciacallo, mentre il capo dei deputati dem Graziano Delrio parla di un «editto di Varsavia», con «parole di Salvini che sono una vera e propria sfiducia per Conte». Da Forza Italia criticano un «pasticcio» per la gestione del caso maltese. Antonio Tajani parla di «governo allo sbando», mentre la deputata azzurra Mara Carfagna sottolinea che dalla vicenda «ne escono tutti malissimo», compreso «il nostro Paese, che per la seconda volta subisce una decisione presa altrove». E la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ne approfitta per offrire a Salvini una sponda alla linea dura. La soluzione? «Lavorare ad un governo autenticamente sovranista».

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