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Il governo apre la trattativa con l'Ue. Salvini: "Non ci fissiamo sui decimali"

La trattativa verte sulla modifica dei saldi finali. Il 2,4% sembra ora modificabile

Carlo Antini
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Fiducia, tempo e ora anche l'attesa apertura di Matteo Salvini. Dopo la missione di Giuseppe Conte e Giovanni Tria a Bruxelles, il tavolo con l'Ue è finalmente aperto, anche se Palazzo Berlaymont ha fatto capire che senza nessun cambiamento alla legge di Bilancio l'avvio della procedura è scritto. Il governo dal canto suo continua a mostrare ottimismo nella trattativa, chiedendo «tempi distesi», come ha spiegato il premier, per superare lo scoglio delle elezioni europee e far sì che gli investimenti previsti abbiano effetti ricostituenti per le nostre imprese. Sei mesi quindi e non tre, in attesa delle raccomandazioni formali che l'Ecofin dovrà prendere a gennaio e sperando, ovviamente, che non arrivi una decisione già nel meeting di inizio dicembre. «Il dialogo con l'Europa continua, dialogo indispensabile per arrivare a soluzioni che siano soddisfacenti per tutti, Italia in primis», assicura Conte. Rimane però un interrogativo. La trattativa sta già vertendo sulla modifica dei saldi finali? Il 2,4% finora aureo sembra ora modificabile. L'apertura arriva da fonti della Lega, che spiegano come 'cambiare qualche decimale della manovra non sarà un problema, l'importante è che non si vadano a toccare i fondamenti della legge di bilancio, cioè la riforma delle pensioni e del lavoro, non ultimo gli aiuti alle impresè. E dal M5S arriva la tiepida conferma ai ritocchi. «Il presidente Conte ha tutto il nostro sostegno - ribadiscono fonti M5S - Come abbiamo sempre detto il tema non è il muro contro muro sul deficit, su cui c'è sempre stato pieno dialogo. Non difenderemo i numerini ma i cittadini. È essenziale che gli italiani possano trovare lavoro grazie al Reddito di cittadinanza e possano andare in pensione con quota 100. Queste misure e la platea individuata restano uguali». Insomma la trattativa è davvero aperta, dopo che Juncker aveva spiegato come «non siamo in guerra» e anzi, c'è la necessità di «stare in un dialogo continuo per restringere le divergenze». In attesa che si sviluppi il tavolo, è deciso che nel dialogo con Bruxelles si tengano 'toni bassì, con lo stesso Salvini che twittando punta su «dialogo e buon senso». Di certo servirà tempo per un accordo, con il governo che potrebbe slittare i tempi di reddito e riforma pensioni a maggio 2019, risparmiando così qualche miliardo da usare per sgravi fiscali e per la filiera delle pmi private. La speranza al momento è che lo spread reagisca bene a inizio settimana, con un grande ex della Commissione come Romano Prodi che avverte: «Ci sono investitori esteri diffidenti e fondi che lasciano il Paese. Bisognerebbe avere serenità e un pò di saggezza per evitare altri incidenti». Chissà che proprio i mercati, oltre al nuovo spiraglio, non risultino decisivi per l'accordo finale Roma-Bruxelles. abf/alm 252133 Nov 2018 IL PUNTO MANOVRA, CONTE TRATTA CON UE E SALVINI APRE: DECIMALI NON SONO IL PROBLEMA DI Alessandro Banfo Roma, 25 nov. (AWE/LaPresse) - Fiducia, tempo e ora anche l'attesa apertura di Matteo Salvini. Dopo la missione di Giuseppe Conte e Giovanni Tria a Bruxelles, il tavolo con l'Ue è finalmente aperto, anche se Palazzo Berlaymont ha fatto capire che senza nessun cambiamento alla Legge di bilancio l'avvio della procedura è scritto. Il governo dal canto suo continua a mostrare ottimismo nella trattativa, chiedendo «tempi distesi», come ha spiegato il premier, per superare lo scoglio delle elezioni europee e far sì che gli investimenti previsti abbiano effetti ricostituenti per le nostre imprese. Sei mesi quindi e non tre, in attesa delle raccomandazioni formali che l'Ecofin dovrà prendere a gennaio e sperando, ovviamente, che non arrivi una decisione già nel meeting di inizio dicembre. «Il dialogo con l'Europa continua, dialogo indispensabile per arrivare a soluzioni che siano soddisfacenti per tutti, Italia in primis», assicura Conte. Rimane però un interrogativo. La trattativa sta già vertendo sulla modifica dei saldi finali? Il 2,4% finora aureo sembra ora modificabile. L'apertura arriva da fonti della Lega, che spiegano come 'cambiare qualche decimale della manovra non sarà un problema, l'importante è che non si vadano a toccare i fondamenti della legge di bilancio, cioè la riforma delle pensioni e del lavoro, non ultimo gli aiuti alle impresè. E dal M5S arriva la tiepida conferma ai ritocchi. «Il presidente Conte ha tutto il nostro sostegno - ribadiscono fonti M5S - Come abbiamo sempre detto il tema non è il muro contro muro sul deficit, su cui c'è sempre stato pieno dialogo. Non difenderemo i numerini ma i cittadini. È essenziale che gli italiani possano trovare lavoro grazie al Reddito di cittadinanza e possano andare in pensione con quota 100. Queste misure e la platea individuata restano uguali». Insomma la trattativa è davvero aperta, dopo che Juncker aveva spiegato come «non siamo in guerra» e anzi, c'è la necessità di «stare in un dialogo continuo per restringere le divergenze». In attesa che si sviluppi il tavolo, è deciso che nel dialogo con Bruxelles si tengano 'toni bassì, con lo stesso Salvini che twittando punta su «dialogo e buon senso». Di certo servirà tempo per un accordo, con il governo che potrebbe slittare i tempi di reddito e riforma pensioni a maggio 2019, risparmiando così qualche miliardo da usare per sgravi fiscali e per la filiera delle pmi private. La speranza al momento è che lo spread reagisca bene a inizio settimana, con un grande ex della Commissione come Romano Prodi che avverte: «Ci sono investitori esteri diffidenti e fondi che lasciano il Paese. Bisognerebbe avere serenità e un pò di saggezza per evitare altri incidenti». Chissà che proprio i mercati, oltre al nuovo spiraglio, non risultino decisivi per l'accordo finale Roma-Bruxelles.

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