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Anticorruzione, governo battuto col voto segreto. Ira grillina

Passa l'emendamento sul peculato

Silvia Sfregola
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Il governo è stato battuto alla Camera su un emendamento al ddl anticorruzione sul peculato. La votazione è avvenuta a scrutinio segreto e la maggioranza va sotto, con le opposizioni, Forza Italia in testa, che esultano in Aula. A M5s e Lega mancano oltre 100 voti, e si parla già di un nutrito gruppo di franchi tiratori: almeno 36, ma secondo il Pd sarebbero molti di più, visto che i dem hanno votato contro l'emendamento dell'ex grillino ora nel Misto, Catello Vitiello, che affievolisce il reato di peculato, stessa linea tenuta dalla Lega fino a qualche giorno fa e poi stoppata dagli alleati pentastellati.Ma al di là dei numeri, è scontro aperto nella maggioranza giallo-verde, dove gli uni accusano gli altri di essere gli artefici dell'incidente. E in serata, dopo il Cdm, vertice a tre con il premier Giuseppe Conte, e i due vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il voto segreto mette al riparo dell'anonimato i 'franchi tiratorì, ma la Lega punta subito il dito contro i pentastellati vicini a Fico: «sono stati loro a dare un segnale», afferma Igor Iezzi, fedelissimo del leader. E tema del contendere, per i leghisti, è il dl Sicurezza, dove i dissidenti 5 stelle potrebbero mettersi di traverso. Ma i pentastellati non ci stanno e rispediscono al mittente l'accusa: «è la Lega che ha votato con le opposizioni», scrive su Facebook Andrea Colletti. Salvini mette subito in chiaro: «Il voto è assolutamente sbagliato», e sembra voler richiamare all'ordine i suoi: «La posizione della Lega la stabilisce il segretario». Detto questo, assicura: «Il ddl anticorruzione arriverà alla fine come concordato dalla maggioranza». Ma il capogruppo 5 stelle, Francesco D'Uva, tuona: «Quello che è accaduto è un fatto gravissimo, così non si va avanti». In serata, fonti pentastellate, tentano di sminare il terreno e depotenziare quanto accaduto: «Sicuramente non possiamo accettare quello che è successo», ma «correggeremo il testo, in un modo o nell'altro lo faremo». Ma già domani potrebbero verificarsi nuovi incidenti: i 5 stelle, infatti, hanno i riflettori puntati su un altro emendamento, che va ad incidere sulla legge Severino, e che potrebbe essere votato a scrutinio segreto: «C'è un altro punto sul quale la maggioranza - avvertono fonti dell'opposizione - rischia di andare sotto, vedremo domani...». Insomma, le opposizioni affilano le armi, dopo l'esultanza in Aula. "La maggioranza si sfalda", osserva Emanuele Fiano del Pd. E Matteo Renzi scrive: la maggioranza si rompe: così si salvano dalle condanne per peculato alcuni leghisti. Altro che onestà. Questi bisticciano tutti i giorni. E intanto il Paese scivola verso la recessione". Per Forza Italia "è stato battuto il giustizialismo", festeggiano le due capigruppo Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini.

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