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Decreto Genova, via libera del Senato. Toninelli alza il pugno e scoppia il caos

Durante il voto il ministro dei Trasporti contestato dalle opposizioni

Carlo Antini
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Il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Danilo Toninelli, esulta con il pugno, subito dopo l'approvazione del dl Genova e nell'Aula del Senato scoppia la bagarre. Il clima a Palazzo Madama, gia' teso in precedenza, si scalda con la capogruppo FI, Anna Maria Bernini, che accusa: "Toninelli ha alzato il pugno durante l'approvazione. Non venga piu in quest'aula ad alzare i pugni! Non glielo permetteremo". Il capogruppo M5s, Stefano Patuanelli, difende il collega pentastellato: "Penso che un piccolo gesto di giubilo dopo l'approvazione di un decreto cosi importante restituisca si' dignita' a Genova. Toninelli non ha fatto gesti volgari ne' inopportuni". Piu' volte il presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, ha cercato di ripristinare l'ordine: "Mi dicono che Toninelli avrebbe gesticolato in modo non molto commendevole per un ministro e io devo necessariamente riprendere certi atteggiamenti non commendevoli - ha rimarcato - che non possono essere riprodotti in questa aula. Invito tutti ad avere un comportamento corretto per rispetto delle istituzioni. Questa prova di indisciplina non vi fa onore". "Tutti devono avere il diritto di dire tutto - ha ammonito ancora la presidente Casellati - ma non ci deve essere nessuno atteggiamento non commendevole per rispetto dell'aula. Lo trovo intollerabile, chi urla da una parte e chi dall'altra, le parole vanno al vento e non si sente niente" ha esclamato. La capogruppo di FI, Bernini, ha accusato i 5 stelle: "Li abbiamo visti sbeffeggiarci. Noi non gli chiediamo di condividere quello che diciamo, ma almeno di ascoltare - ha detto facendo riferimento al fatto che il ministro Toninelli avesse 'giocato con il cellulare' mentre erano in corso le dichiarazioni di voto - noi non accettiamo lezioni". Ma il pentastellato Patuanelli ha replicato: "Da noi c'e' stata grande responsabilita', abbiamo ascoltato tutti gli interventi delle opposizioni, senza mai interrompere. Oggi il governo e' stato qui ad ascoltare perche' si ascolta con le orecchie e non con le mani o con gli occhi". Per il senatore del Pd, Andrea Marcucci, "non e' accettabile che sia l'Esecutivo a delegittimare questa aula"; poi ha chiesto di chiudere "con dignita'" facendo un minuto di silenzio per i morti di Genova: "Riacquistiamo la dignita' del Parlamento" ha detto. Proposta accolta anche da M5s. La presidente Casellati, prima di far osservare un minuto ai senatori, ha concluso: "Avrei immaginato una giornata diversa, un'aula diversa, al di la' delle opposizioni, perche' pesano su tutti quei 43 morti, su tutte le coscienze". "Stendiamo un velo pietoso sul comportamento del ministro Toninelli oggi in Aula e sulla imbarazzata difesa d'ufficio del capogruppo M5S Patuanelli", ha poi replicato il presidente dei senatori Pd. "Il pugno alzato del ministro - ha aggiunto Marcucci - quando l'Aula del Senato discute un provvedimento conseguente alla tragedia di Genova, d'altra parte e' indifendibile. Capisco la difficolta' di Patuanelli e di tutto il gruppo del M5S: se non fossero sottoposti ad una clima di terrorismo psicologico, giudicherebero anche loro il ministro Toninelli come uno del tutto inadeguato". Il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti è intervenuto tra le contestazioni. "Ringrazio tutti i deputati e i senatori che hanno permesso a quest'aula di approvare un provvedimento che stanzia circa 300 milioni per Genova e per i genovesi. Chi oggi ha gioito, ha gioito per 266 famiglie che vedono stanziati i soldi per comprare finalmente una nuova abitazione". 

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