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Scandalo Riace, Salvini: "Chissà cosa diranno adesso i buonisti"

Carlo Antini
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La notizia arriva di buon mattino e il primo a commentarla, rigorosamente via social, è Matteo Salvini. Il sindaco di Riace, Domenico Lucano, è stato arrestato per favoreggiamento all'immigrazione clandestina e il ministro dell'Interno, che già alcuni mesi fa aveva definito «uno zero» il primo cittadino calabrese per il modello di accoglienza dei migranti messo su nel Paese, coglie al volo la ghiotta occasione. «Accidenti, chissà cosa diranno adesso Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l'Italia di immigrati!», scrive. Lucano, che allora aveva replicato: «È vero, appartengo alla classe degli ultimi, praticamente zero», adesso è indagato con l'accusa di aver forzato le procedure per permettere ad alcune ragazze di restare in Italia, attraverso matrimoni di comodo e resta in silenzio. A prendere le sue difese, però, è proprio Saviano, chiamato in causa da Salvini: «Questo governo, attraverso questa inchiesta giudiziaria, da cui Mimmo saprà difendersi in ogni sua parte, compie il primo atto verso la trasformazione definitiva dell'Italia da democrazia a stato autoritario. Con il placet di tutte le forze politiche», scrive senza mezzi termini. Per lo scrittore infatti «nelle azioni di Mimmo Lucano non c'è mai finalità di lucro, ma disobbedienza civile. Disobbedienza civile: questa - sottolinea - è l'unica arma che abbiamo per difendere non solo i diritti degli immigrati, ma i diritti di tutti». La disposizione dei domiciliari per il sindaco di Riace accende la polemica politica. «Vi ricordate quando #Saviano diceva '# Riace modello vincentè riferendosi alle politiche sull'accoglienza? Bene, ora potrà portare le arance al suo amico Sindaco arrestato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il vero modello vincente», ironizza Giorgia Meloni. Anche il M5S attacca duramente Lucano: «Zero fondi per Riace - scrive sul blog delle Stelle Carlo Sibilia, sottosegretario agli Interni - Il sistema dell'accoglienza targato Pd ha creato più indagati che integrati. Il governo del cambiamento ha dichiarato guerra al business dell'immigrazione». Duro anche il vicepremier Luigi Di Maio: «Evitiamo di enfatizzare dei modelli, che poi vengono arrestati», dice, rispedendo al mittente ogni possibile accusa di inchiesta politica: «Non accetto che si accusi lo Stato, il governo, l'inchiesta - sottolinea - è della magistratura e mai come in questo momento a capo del Csm non c'è uno vicino a noi». Sceglie la linea garantista ma rivendica il "modello Riace" il Pd. «Dobbiamo avere invece fiducia nel lavoro della Magistratura e nell'accertamento della verità. L'esperienza di Riace e del suo Sindaco non meritano processi sommari e certa propaganda», scrive su Facebook il segretario del Pd Maurizio Martina. Dai dem arrivano diversi attestati di solidarietà, con Nicola Zingaretti che arriva ad ammettere come il primo cittadino calabrese sia stato «lasciato solo». "Se qualcuno ha ritenuto di arrestare i campioni del buonismo e dell'accoglienza me ne dolgo. Prendo atto con rammarico e sconvolgimento", replica Salvini. "Non so dove sia Saviano e che informazioni abbia, ma mi fido più della Procura di Locri che di Saviano. Non gioisco mai quando si mettono le manette ai polsi di una persona".

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