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Calenda rottama Martina: "La sua segreteria è un harakiri"

L'ex ministro chiama alla guida Gentiloni e auspica un esecutivo collegiale al Nazareno

Daniele Di Mario
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La nuova segreteria del Pd è un harakiri. Parola di Carlo Calenda. L'ex ministro - neoiscritto ai Dem, di cui propone ormai apertamente il superamento - non usa mezzi termini per criticare il nuovo esecutivo del Nazareno varato dal segretario Maurizio Martina. «Non è una segreteria è un harakiri», scrive su Twitter l'ex ministro dello Sviluppo economico. «L'unica cosa utile da fare in questo momento è che chiunque abbia votato Pd e ritenga questa segreteria adeguata per affrontare l'opposizione e la rifondazione del centrosinistra prenda e lo scriva a Martina. Mail, Facebook, Twitter. Qualsiasi cosa. Farsi sentire», aggiunge in un altro messaggio, anche se poco dopo lo riprende scrivendo: «Non adeguata. Lapsus». Infine, sulla scelta del deputato Francesco Boccia come responsabile per le imprese, afferma: «È davvero una mossa vincente. Uno che ha combattuto con Emiliano per la chiusura di Ilva e Tap, definendoci al servizio delle lobby e proposto una norma su web tax totalmente inutile». Per Carlo Calenda «il Pd è in piena narcosi» e per questo chiede a Paolo Gentiloni di fare «un passo avanti»: «Deve scendere in campo e dire che l'ora di ricreazione è finita». L'ex ministro auspica una «leadership collegiale» formata da 20 persone («da Minniti a Renzi, Pinotti, Bellanova, Finocchiaro, Delrio, Mancinelli e altri») per «un governo ombra» che marchi l'esecutivo Conte e per «avviare un processo rifondativo sul territorio per andare oltre il Pd». la leadership verrebbe affidata a Gentiloni, «più credibile e popolare di ogni altra figura del Pd». Nessun eventuale sostegno al MoVimento 5 Stelle, dunque. «C'è bisogno dell'energia e dell'esperienza di Renzi», aggiunge, «a patto che non sia distruttiva e abbandoni la sindrome del bunker».

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