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Salvini al Colle lancia l'allarme: "Senza soldi la Lega non può fare politica"

Carlantonio Solimene
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Un incontro di circa mezz'ora per parlare del primo mese da inquilino del Viminale. E' durato tanto l'atteso faccia a faccia tra Matteo Salvini e Sergio Mattarella, invocato dal leader della Lega all'indomani della decisione dei giudici di ordinare la "confisca" dei conti del Carroccio per recuperare i 49 milioni di rimborsi elettorali intascati "fraudolentemente" dal partito ai tempi di Belsito e Bossi. Mattarella aveva a lungo nicchiato, non potendo certo prestarsi a strumentalizzazioni politiche contro la magistratura. Poi aveva accettato l'incontro chiarendo, però, che sul tavolo non ci sarebbe stata assolutamente la sentenza sfavorevole alla Lega. Eppure, mentre si disquisiva dei vari fronti aperti da Salvini nel suo primo mese da ministro - dalla chiusura dei porti alla lotta alle mafie fino al contrasto dei venditori abusivi sulle spiagge - il leader della Lega ha voluto comunque riservare un passaggio alla questione dei 49 milioni. Evitando accuratamente di contestare la sentenza, ma provando a sensibilizzare Mattarella su una situazione che rischierebbe di impedire totalmente al Carroccio di fare politica, ledendo - come spiegato dal giurista Giovanni Guzzetta su Il Tempo - i diritti costituzionali delle formazioni politiche. Salvini ha lasciato il Colle dopo mezz'ora definento il colloquio "utile, positivo e costruttivo", mentre fonti del Quirinale hanno riferito di una chiacchierata "molto cordiale, incentrata sulle tematiche del ministero dell'Interno: immigrazione, sicurezza, terrorismo, confisca dei beni dei mafiosi e Libia". Al termine dell'incontro Salvini si è recato a Palazzo Chigi per un vertice con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

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