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Sui soldi la Lega da Mattarella

Matteo Salvini

Il Carroccio contro il sequestro deciso dalla Cassazione: "Attacco alla democrazia"

Silvia Sfregola
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È ancora polemica sulla decisione della Corte di Cassazione di sequestrare soldi riconducibili alla Lega «ovunque si trovino» fino al recupero di 49 milioni di euro, che sarebbero stati oggetto di una truffa per presunte irregolarità sui rimborsi elettorali per la quale sono stati condannati in primo grado Umberto Bossi e l'ex tesoriere del Carroccio Belsito. Il caso è destinato ad arrivare fino al Quirinale. La Lega, infatti, chiederà un incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul tema del sequestro dei fondi al partito. La Lega considera la decisione della Cassazione che ha dato il via libera al sequestro dei fondi un gravissimo attacco alla democrazia. Un atto - quello della Corte cha ha autorizzato il blocco dei fondi disposto dal Tribunale di Genova nell'ambito della vicenda delle presunte irregolarità nei rimborsi elettorali della gestione Bossi-Belsito - che, per il partito di via Bellerio, ha l'obiettivo di mettere fuori gioco per via giudiziaria il partito, un'azione che non ha precedenti in Italia e in Europa. Attacco alla Costituzione - si sostiene - perché si nega il diritto a milioni di italiani di essere rappresentati. Per questo la Lega chiederà un incontro urgente al presidente della Repubblica al suo rientro dalla missione in Lituania. Dalla Procura di Genova, intanto, si precisa che la decisione di procedere con i sequestri dei fondi della Lega diventa eseguibile a condizione che la sentenza del Riesame segua il principio affermato dai giudici della Cassazione. Il segretario della Lega e vicepremier Matteo Salvini torna all'attacco. «C'è qualche giudice che fa politica ma non c'è un disegno generale», dice il ministro dell'Interno. «Abbiamo la sensazione che si tratti di un processo politico, credo che di fronte a un'avanza- ta della Lega così importante e imponente, la si voglia contrastare non sul piano politico ma sul piano giudiziario», rincara la dose Ni- cola Molteni, sottosegretario all'Interno. Più cauto il tesoriere del Carroccio Giulio Centemero: «Siamo molto tranquilli. La causa tornerà al Riesame». Quei 49 milioni - spiega - «sono rimborsi che per legge dovevano essere percepiti» e «per usi inappropriati, penso proprio che sia stata impiegata una parte minima del denaro. Mentre tra il 2010 e il 2016, posso dire che 24 milioni sono stati spesi per le risorse umane e altri 20 milioni per costi connessi a tornate elettorali. Quindi non sono scomparsi». Intanto il Pd attacca. «Stiamo aspettando che Salvini spieghi che fine hanno fatto i soldi della Lega. Nel frattempo mentre chiude i por- ti, bisognerebbe che aprisse il por- tafoglio - dice Matteo Renzi - Quei soldi non sono della Lega ma dei cittadini italiani». Rnzi ricorda co- me i leghisti nei mesi scorsi «si sono scandalizzati per un centesimo di aumento per i sacchetti di plastica che aveva introdotto il mio governo, ma nessuno apre bocca sul fatto che la Lega deve 48 milioni di euro ai cittadini italiani. Que- sto grande richiamo a "onestà, onestà" sembra essere venuto meno», conclude Renzi. «Per la magistratura la Lega di Salvini ha sottratto 49 milioni di euro allo Stato, ai cittadini italiani. Su per giù la stessa cifra che si risparmierebbe col ricalcolo dei vitalizi. Immagino che ora i suoi aleati 5 Sstelle si facciano sentire pretendendo onestà», scrive su Twitter l'ex presidente della Camera e oggi deputato di Liberi e Uguali Laura Boldrini. 

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