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Governo Di Maio-Salvini, c'è il contratto ma il premier resta un mistero

Luigi Di Maio

Il leader grillino ci riprova, il leghista lo stoppa. È stallo

Silvia Sfregola
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Il contratto di governo Lega-M5S è quasi pronto. O, almeno, così annunciano i due leader, dettando i tempi: i punti verranno chiusi "entro fine settimana", ricorda Matteo Salvini. Al più tardi "nei prossimi giorni", prende tempo Luigi Di Maio. A dispetto, però, dell'ottimismo mostrato da entrambi, la trattativa sembra ancora in alto mare con un unico, vero, problema da risolvere: il nome del premier. Parlando da Aosta, il leader del Carroccio stronca, ancora una volta, le aspirazioni verso Palazzo Chigi del capo politico M5S. "Il premier? Né io né Di Maio. Faremo una sintesi". Salvini richiama così all'ordine il collega pentastellato confermando che la deadline è fissata al 21 maggio. Lunedì, annuncia, "comunque vada", si torna da Mattarella. Il capo dello Stato attende notizie precise sullo stato dell'intesa e vuole un nome. Il leghista ricorda che il tempo sta per scadere, "altro non ne vogliamo portare via". Come a dire: o si sale al Colle con un nome o, senza accordo Lega-M5s, sarà Mattarella stesso a farlo. L'ipotesi di un "governo del presidente" paventata giorni fa dal Quirinale, non è mai tramontata. E dalla Valle d'Aosta, dove arriva per la chiusura della campagna elettorale in vista delle regionali di domenica, Salvini lancia il suo avvertimento: "i numeri sono numeri. Il premier, chiunque sia, ovviamente sarà protagonista, o magari è già il protagonista, della stesura di questo programma". Se l'intesa verrà raggiunta, fa comunque intendere il leader leghista, l'intenzione è di tenere coperto l'eventuale nome fino a quando non si salirà al Colle. La trattativa intanto prosegue a ritmi serrati: rumors parlano di un incontro tra Salvini e Di Maio a Milano nella mattinata di venerdì, anche se è lo stesso leader della Lega a smentire: "Onestamente non è nel mio programma". Entrambi nei prossimi giorni sono impegnati sul territorio per iniziative elettorali e per l'appuntamento con i gazebo per illustrare il contratto di governo ai rispettivi iscritti e simpatizzanti. Salvini si dice infatti "orgoglioso del lavoro fatto in questa settimana" con il Movimento 5 Stelle, perché "non si è litigato su ministri e viceministri ma si è discusso dei temi rilanciando il concetto del »grande governo del cambiamento" che si vuole realizzare. E avverte: "Spero che tutti all'estero e in Italia rispettino la volontà popolare", altrimenti la Lega, "non starà a guardare".

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