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Salvini: "Governo a una figura terza? Perché no. L'importante è il programma"

Il leader del Carroccio e il nuovo esecutivo

Carlo Antini
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Scade domani, con tutta probabilità, il tempo lasciato da Sergio Mattarella ai partiti per mandare un segnale di dialogo, senza il quale sarà il capo dello Stato a decidere come procedere per dare un governo al Paese dopo 45 giorni dalle elezioni. Con un comunicato il Capo dello Stato convocherà una personalità alla quale affidare un mandato esplorativo o un preincarico. Quale sarà la sua decisione lo si saprà quasi certamente domani. Ma già si fanno previsioni e ipotesi. Matteo Salvini, dopo aver ironizzato sulla chiusura di uno dei due forni annunciata da Luigi Di Maio, apre all'ipotesi di un incarico a una figura terza. "Se il presidente della Repubblica conferisce l'incarico a qualcuno in gamba con un programma che condivido, perchè no! Speriamo che serva - afferma dal Molise -. Io giudico positivamente ogni passo in avanti verso la fine delle polemiche e l'inizio del lavoro vero. Governo vuol dire avere ministri che si occupino di sanità, di scuola, di giustizia, di agricoltura e di disabili e un Parlamento pienamente operativo. Quindi, confido nel presidente della Repubblica". "C'è chi chiude il forno, c'è chi cura l'orto!" aveva scritto su twitter il leader della lega, poco prima, replicando al leader M5S con una foto in un campo di carciofi. Dal M5S giunge una nuova frenata a ogni ipotesi di accordo con la Lega. "Non c'è nessun accordo che è saltato" spiega Alfonso Bonafede, mentre Laura Castelli chiude a ogni ipotesi di "governissimo o di governi di transizione": "chi fa tatticismi politici fa solo il male di questo paese". Un invito alla "responsabilità" viene intanto da Paolo Gentiloni, per il quale "l'Italia ha fatto una strada importante in questi anni, deve continuare e non può permettersi di andare fuori strada". Parlando all'inaugurazione del Salone del Mobile, il premier ha spiegato che "serve la responsabilità politica da parte di chi governerà ma serve anche la responsabilità da parte di tutti, anche delle imprese e delle forze sociali". Parole a cui ha fatto eco la presidente del Senato Elisabetta Casellati, che molti indicano come candidata a un eventuale mandato esplorativo da parte del Capo dello Stato: la Fiera del mobile, ha detto, è un esempio tangibile "di come l'Italia ancora oggi, più di ieri, possa farcela".

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