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Moro, l'ira di Gabrielli: "Erano criminali, non dirigenti delle Br"

Maria Grazia Coletti
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Basta brigatisti in cattedra in tv. E non chiamiamoli "vertici" della colonna romana, è un "oltraggio" perché sono stati dei "criminali", dei "delinquenti". Le parole hanno un peso per il capo della Polizia, Franco Gabrielli. Lo ha detto ieri mattina Gabrielli nell'intervento per l'intitolazione dei giardini ai Martiri di via Fani in occasione del quarantennale dell'agguato in cui fu rapito Aldo Moro e in cui morirono cinque uomini della sua scorta, tre poliziotti e due carabinieri.  «C'è una sorta di perverso ribaltamento, stiamo subendo una sorta di perversione nella quale, paradossalmente, si confondono ruoli e posizioni" ha detto Gabrielli a proposito di ex terroristi "in asettici studi televisivi, come se stessero discettando della quinta essenza della verità rivelata, credo che sia un oltraggio per tutti noi e soprattutto per chi ha dato la vita e il sangue per questo Paese". "Le parole - ha aggiunto - devono avere un peso e un significato e oggi noi dobbiamo ricordare chi stava da una parte e chi dall'altra. Chi stava dalla parte giusta e ha perduto la vita nel nome di quegli ideali e valori che questi delinquenti immaginavano di poter e dover sovvertire. Questi signori sono stati delinquenti due volte perchè non solo uccidevano, rapivano e rapinavano ma cercavano, in una logica di morte, di sovvertire le Istituzioni democratiche del paese. Istituzioni che il Paese ha potuto avere grazie alla Resistenza». 

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