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Raggi: "Per fare la sindaca c'ho rimesso la vita privata"

E sul possibile rinvio a giudizio: "Dimissioni? Non rispondo"

Valentina Conti
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"Una turista per caso? Non voglio cadere né accettare provocazioni. Le polemiche non fanno bene alla città". Lo ha detto la sindaca Virginia Raggi, ospite a SkyTG24 de L'intervista condotta da Maria Latella, rispondendo alle accuse mosse nei suoi confronti dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. "Lavoriamo su tutto il buono che viene dal tavolo", ha proseguito Raggi. "Il mio dovere è portare idee e capire quanti fondi saranno messi a disposizione dal ministero. Noi come Comune di Roma sulla città mettiamo su 5 anni 3 miliardi". E ancora: "Il ministro dice che non diamo contributi? Direi che non è esattamente vero. Stiamo sviluppando la città in tantissime direzioni". Alla domanda se il no alle Olimpiadi del 2024 fosse un'occasione persa per Roma, la Raggi ha replicato: "Io sto puntando moltissimo su eventi sportivi di grande livello, come Formula E e Internazionali di tennis con la copertura del Centrale. Le Olimpiadi dove sono state fatte, come a Rio e Londra, hanno portato opere che hanno impoverito la città, stiamo ancora pagando gli strascichi di Roma 60". Sulla sindaca pende la tegola giudiziaria. "Se mi dimetterò in caso di rinvio a giudizio? Tendo a non rispondere a domande ipotetiche, adesso sto lavorando a Roma", dice mentre sull'ipotesi che Alessandro Di Battista possa sostituirla in Campidoglio, la Raggi replica: "Se ne dicono tante, io sono fiduciosa". "Io inadeguata? Lo giudicheranno i cittadini, il punto è come si sono rivolti a me, c'è un maschilismo strisciante e spesso noi donne li subiamo. Sono attacchi personali e contro la donna in generale, ho visto molto silenzio attorno a me", ha detto ancora la sindaca: "Nei momenti più difficili ho sentito vicino mio figlio, la mia famiglia, la squadra che lavora con me e tantissimi cittadini. Io vado avanti per loro, abbiamo una grande idea di città". "C'ho rimesso la vita privata, però diciamo che va bene così. Sapevo a cosa andavo incontro, sapevo sarebbero stati anni difficili e di grande lavoro. Ma io sul lavoro non mi sono mai risparmiata: né quando facevo l'avvocato, né adesso. Lavoro tantissimo, ma lo faccio perché ci credo". E alla giornalista che le chiede se c'è mai stato un momento in cui ha detto 'mollo', risponde: "In realtà ci sono stati tanti momenti difficili. Credo che gli attacchi che ho ricevuto avrebbero sfiancato un toro. Poi guardo mio figlio e dico che si merita una città migliore di come l'ho trovata io e per questo sono disposta ad andare avanti".

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