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Alfano: "No allo ius soli". Il Pd: "Cerchiamo altri voti"

Dario Martini
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"Lo ius soli? Una cosa giusta fatta in un momento sbagliato può diventare una cosa sbagliata, e sarebbe un favore alla Lega». Lo ha detto il ministro degli Affari Esteri e leader di Alternativa Popolare, Angelino Alfano, nel corso della conferenza al termine della direzione nazionale di Ap. Una presa di posizione che può essere presa alla luce delle recenti elezioni tedesche che hanno visto un'avanzata dei partiti di destra in contrapposizione alle politiche sull'immigrazione di Angela Merkel. Il leader di Ap è consapevole che approvare lo ius soli avrebbe un prezzo politico troppo alto con le elezioni alle porte. Il Pd, però, non ci sta.  "Noi non vogliamo mettere in difficoltà il governo, perché sappiamo cosa c'è davanti, dal Def alla Legge di stabilità. Ma sullo ius soli la posizione del Pd non si sposta di un millimetro - ribatte il portavoce Matteo Richetti - Io non trovo corretta la considerazione che questo non è il tempo giusto, perché lo ius soli garantisce l'integrazione ed è quindi la risposta giusta in un tempo come questo di inquietudine e paure. Non c'è tempo migliore per approvare quello che è un diritto sacrosanto. Il nostro impegno di ieri, oggi e domani è per trovare una maggioranza parlamentare per approvare lo ius soli". Anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, nonostante la carica istituzionale che ricopre, si schiera: "Non posso pensare che si giudichi giusto lo ius soli anche da parte di Alfano e del Gruppo di Alfano e poi si dice che non è opportuno. La politica non può essere opportunità, se una cosa è giusta, anche a discapito dell'opportunismo politico e del consenso, vado avanti e difendo questo principio».

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