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"Attentato alla Carta". Boldrini denunciata

Laura Boldrini

L'accusa è di privilegiare gli immigrati all'interesse nazionale

Angela Nicoletti
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Un post su Twitter, in cui si invita il popolo a cedere simbolicamente le quote di quella sovranità tanto cara agli italiani e punto cardine dell'articolo 1 della nostra Costituzione, è costato una denuncia a Laura Boldrini. A presentare un dettagliato esposto in Procura a Cassino, in provincia di Frosinone, è stato Niki Dragonetti, coordinatore provinciale dei Popolari per l'Italia. In un dossier di dodici pagine l'imprenditore ciociaro evidenzia come nel messaggio postato sulla propria pagina Twitter la signora Boldrini offende gli italiani accusandoli di razzismo. Le parole vergate dalla Lady così recitano: "Europa, resistenza a cedere quote sovranità. Ma traguardo va raggiunto o prevarranno disgregazione e populismo". Frasi che, come viene spiegato nella denuncia, costituiscono il reato di "istigazione a delinquere". In pratica, prosegue Dragonetti nell'esposto, si chiede agli italiani di compiere un atto contrario alla Costituzione che riserva la sovranità al popolo italiano e non ad organi sovranazionali. "La cessione di sovranità dell'Italia in favore dell'Europa rappresenta indiscutibilmente - si legge ancora nella denuncia - la fine dell'Italia quale nazione libera ed indipendente, ciò è esattamente quello che accadrebbe in caso di occupazione militare del paese". Niki Dragonetti, proseguendo nell'esposizione dei fatti, puntualizza che "laddove la cessione della sovranità avviene oltre i limiti del dettato Costituzionale, anche se in assenza di violenza, ricorre la piena punibilità dell'ex articolo 243 del codice penale: atto ostile. Anche se si ritenesse che la cancellazione dell'Italia come Stato possa essere atto compiuto nell'interesse del popolo italiano stesso ciò non toglierebbe la qualifica di atto ostile ad un trattato che imponga suddetta incostituzionale cancellazione". Un vero e proprio dossier giuridico quello che ora dovranno esaminare i magistrati cassinati coordinati dal procuratore capo Luciano d'Emmanuele. Una denuncia-provocazione che Dragonetti conclude con la richiesta di condanna penale del presidente Boldrini e sottolineando che "ai sensi dell'articolo 52 della Costituzione italiana la difesa della Patria è un sacro dovere del cittadino e dunque la lotta contro la cessione della sovranità nazionale, la nostra sovranità, rientra pienamente tra tali doveri".

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