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Bagarre in Senato per lo ius soliIl ministro Fedeli in infermeria

Davide Di Santo
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Un contuso, un espulso (poi "graziato"), urla e spintoni in aula. A palazzo Madama la Lega si schiera contro, anche fisicamente, all'incardinamento del ddl sulla cittadinanza contenente lo ius soli. Il presidente del gruppo Gian Marco Centinaio finisce a chiedere alla buvette una busta con cubetti di ghiaccio da mettere sulla mano sinistra per essersi "aggrappato" ai banchi del governo, resistendo alla presa degli assistenti parlamentari. Con lui, anche i senatori Crosio, Tosato e Consiglio si erano spinti fino alle poltrone dell'esecutivo, ma è stato il capogruppo a farne le spese maggiori, anche se sdrammatizza, piegato sul bancone: "In sette son venuti a prendermi...". Ma a finire in infermeria al termine del parapiglia è la ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli. Secondo alcuni esponenti del Pd la ministra, seduta nel banchi del governo, quelli più vicini alla Lega, si è fatta male dopo essere stata spinta. Secondo altre testimonianze avrebbe sbattuto a una sedia quando i senatori leghisti sono arrivati fra i banchi del governo. Stando a quanto si apprende, la ministra ha applicato un cerotto con antidolorifico al gomito destro.  In aula la Lega ha esposto cartelli con le scritte: "No ius soli", "Prima gli italiani", "Stop immigrazione". In precedenza, il senatore Raffaele Volpi, vedendo che il presidente Grasso aveva dato la parola al relatore Salvatore Torrisi, anziché a Roberto Calderoli, aveva indirizzato un paio di "vaffa" alla presidenza. Grasso lo ha richiamato e pronunciato la formula dell'espulsione, salvo poi graziarlo. 

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