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Biotestamento, la discussione parte alla Camera ma l'Aula è semivuota

Silvia Sfregola
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In un'Aula della Camera praticamente semideserta si apre la discussione sulle legge del cosiddetto Biotestamento. Il provvedimento si compone di sei articoli ed affronta i temi del consenso informato, regolandone le modalità di espressione e di revoca, legittimazione ad esprimerlo e a riceverlo, ambito e condizioni, e delle disposizioni anticipate di trattamento con le quali una persona può indicare le proprie volontà sul fine vita. Un argomento tornato fortemente all'attenzione dell'opinione pubblica dopo la morte in Svizzera di dj Fabo. E proprio chi lo ha accompagnato in questo viaggio, e per questo è indagato per istigazione al suicidio, ovvero il tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, Marco Cappato, è stato tra i promotori del sit-in andato in scena davanti a Montecitorio. "Se oggi siamo giunti a questa giornata è anche grazie a dj Fabo ed alla sua storia. Oggi ho sentito qualcuno dei contrari dire che bisognava resistere alla pressione che noi avevamo creato, che non si decide sull'emozione dei casi individuali ma noi sono dieci anni che diciamo di fare questo dibattito", dice. Per Cappato: "Il primo rischio è non arrivare in tempo perché la legislatura è nella sua parte finale e le persone che sono contro proveranno ad allungare i tempi per fare in modo che neanche in questa legislatura si arrivi a termine con questa legge". Per questo invita tutti a "non farsi illusioni" annunciando che nel frattempo l'associazione continuerà a dare una mano a chi lo chiederà perché "non si possono attendere i tempi della politica". Presente alla manifestazione anche Mina Welby, moglie di Piergiorgio che chiede ai parlamentari a "mettersi una mano sul cuore" perché "sono quelli che devono favorire una legge che tuteli la nostra dignità".  

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