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Forza Italia, Berlusconi punta su "L'albero della libertà". Alfano: scelga con chi stare

Silvia Sfregola
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Visita lampo di Silvio Berlusconi a Roma, con l'unico obiettivo di tirare le fila del partito e ribadire le linee guida che porteranno Forza Italia alle prossime elezioni. L'ex Cav confida ai suoi un convincimento: "Non andremo alle urne prima di febbraio 2018" quindi "ora dobbiamo lavorare su un programma serio che si rivolga alla gente per recuperare consenso". Il leader azzurro arriva a palazzo Grazioli in mattina e prima di tutto vede i capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani. Un lungo pranzo durante il quale soprattutto Romani porta sul tavolo le reazioni "insofferenti" dei senatori dopo l'articolo apparso ieri su Repubblica, dove si parlava di un Berlusconi pronto a non candidare alcuni nomi storici del partito. Tutte falsità, ribadisce Berlusconi, ma nei suoi progetti futuri, quelli presentati anche durante la riunione con i coordinatori regionali nel pomeriggio, per gli storici sarà difficile trovare posto visto che 1/3 dei candidati, spiega Berlusconi, sarà proveniente dalla società civile. Forza Italia e futuro sociale Il futuro partito Berlusconi lo immagina proiettato verso il sociale, impegnato a combattere la povertà e a difesa dei più deboli. Una officina delle idee aperte sì a politici ma anche a personaggi della realtà civile, come avvocati, medici, manager, professori. Un vero e proprio manifesto politico che si chiamerà "L'albero della libertà" fondato su dieci temi-rami tra cui spicca quello di più sicurezza e meno tasse. Berlusconi, forte degli ultimi sondaggi, è sicuro che su questi punti acquisterà sempre più consensi, mentre il Partito democratico si frantuma in mille pezzi. Su questi argomenti il leader azzurro è certo che se ne renderà conto anche Matteo Salvini. E se così non fosse Berlusconi ha già pronto un piano B. Politica nazionale e non solo oggi nella giornata romana. L'ex premier ha anche incontrato i coordinatori regionali del partito. Le alleanze per le prossime amministrative "sono chiuse al 95%" spiega Romani fuori palazzo Grazioli, ma resta comunque ancora il nodo Sicilia, dove il 23 aprile si svolgeranno le primarie. Intanto Angelino Alfano gioca la sua partita "Perché io nego l'idea che il centrodestra possa arrivare fino a Salvini, passando dalla Meloni. A Berlusconi spetta la scelta su dove è con chi stare". Il ministro degli Esteri Angelino Alfano, con la morte annunciata al 18 marzo di Ncd, non esclude che "è possibile che questo chiarimento interiore Forza Italia lo faccia in questo giro. Ma è possibile che ne faccia passare un altro. Non si può sapere". "Il Nuovo Centrodestra si evolve - ha detto durante la direzione - in un nuovo soggetto politico che ne supera la denominazione, ma che si conferma nella sua collocazione politica. Questo perché in Italia è sorta essenzialmente una nuova destra che io non intendo criticare, ma che non ha nulla a che vedere con la 'D' di quel centro destra in cui abbiamo vissuto e in cui abbiamo creduto in questi anni". Alfano si dissocia quindi da quel centrodestra associato al Partito sovranista di Meloni e Salvini e vuole rispolverare invece lo "spirito liberale" che ha come cardini "una grande fede europeista, che non è stata cieca adesione a Europa, ma che ha anche visto punti negoziali molto importanti". La sfida dell'ex delfino di Berlusconi è chiara: "Andiamo avanti nella seconda fase della nostra missione e andiamo avanti superando quel nome che opportunamente ci eravamo dati tra anni fa e che la nascita del movimento populista ha messo in discussione".

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