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"Il Ministero degli Esteri hackerato dai russi". La Farnesina spiata ai tempi di Gentiloni

Il premier Paolo Gentiloni

Silvia Sfregola
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La Farnesina, vittima di un attacco hacker, è stata spiata per quattro mesi l'anno scorso, quando Paolo Gentiloni era ministro degli Esteri. La notizia rimbalza nel pomeriggio e dalla stampa inglese (il quotidiano britannico The Guardian cita fonti vicine alla vicenda) arriva in Italia dove si apprende che la procura di Roma ha aperto un'indagine a inizio settimana sulla vicenda. Il fascicolo è al momento contro ignoti e vi si indaga per i reati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico aggravato, intercettazione illecita di comunicazioni informatiche, e spionaggio politico e militare. Il sospetto degli inquirenti è che l'azione di cyber spionaggio sia stata messa in atto da hacker esperti, probabilmente originari dell'Est europeo perché il malware utilizzato ha caratteristiche in tutto simili a quelli di ingegneria informatica creati in quell'area. L'indagine di piazzale Clodio è partita da una segnalazione del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico della polizia postale, come già successo nella vicenda di Giulio e Francesca Maria Occhionero. Ma il caso, conferma chi indaga, non è in alcun modo legato a quello dei due presunti hacker finiti in carcere nel dicembre con l'accusa di aver spiato per mesi politici, enti e istituzioni. Secondo quanto si apprende, nessuna informazione "secretata" sarebbe stata carpita dai computer della Farnesina, perché gli hacker non sarebbero riusciti ad accedere al livello dei dati "criptati". Il malware però avrebbe infettato uffici distaccati, come le ambasciate, e i computer di alcuni funzionari esterni. Il virus in questione è un programma che, entrato in contatto con i computer, riesce a rubare di nascosto informazioni di vario tipo. Questo genere di "software malevoli", possono, come è successo nel caso del ministero degli Affari esteri, infettare una serie di computer senza essere rilevati dagli utenti per lungo tempo: sono passati quattro mesi dal primo attacco hacker alla Farnesina, alla scoperta del virus. Era la primavera dello scorso anno: Paolo Gentiloni, che sarebbe diventato premier pochi mesi dopo, all'epoca era il ministro titolare del dicastero ma informazioni riservate sul suo conto non sarebbero state carpite dal malware. L'indagine è solo all'inizio: nei prossimi giorni il lavoro degli inquirenti si concentrerà sulle informazioni presumibilmente carpite dagli hacker e su eventuali "tracce" lasciate nel percorso di uscita dei dati. Forse da lì arriveranno nuovi indizi utili a capire chi, e per quale motivo, ha spiato il ministero.

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