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Casa di Montecarlo, Fini crolla e ammette: "Sono stato un coglione, ma non sono un corrotto"

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Un dramma, soprattutto famigliare. Gianfranco Fini è distrutto. Intervistato da Il Fatto Quotidiano l'ex presidente della Camera deve fare i conti con la dura realtà. Dalle carte dell'inchiesta che ha portato in carcere Francesco Corallo emerge una verità che non può non ferirlo: non solo suo cognato Giancarlo Tulliani avrebbe comprato la famosa casa di Montecarlo con soldi forniti dallo stesso Corallo, ma nella vicenda sarebbe stata coinvolta anche la compagna di Fini, Elisabetta Tulliani.   "Che devo dirle - dice al giornalista che gli fa notare che i pm hanno trovato le procure del 2014 che testimoniano che la società Timara Ltd è riconducibile alla Tulliani -, sono notizie delle quali non ero minimamente a conoscenza. Sono davanti a un bivio: o sono stato talmente fesso oppure ho mentito volutamente. In cuor mio so qual è la verità e non pretendo di essere creduto ma per me questo è un dramma familiare". Poi, incalzato sulla vendita dell'ormai celebre casa, crolla: "Se l'avessi saputo non l'avrei venduta! Secondo lei è piacevole a 65 anni ammettere di essere un coglione?". E invia un messaggio ai militanti di Alleanza Nazionale, il partito cui la contessa Colleoni aveva donato l'immobile svenduto per 300 mila euro: "Sto soffrendo quanto loro e sono stato un coglione, ma non sono mai stato un corrotto".

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