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Referendum, è scontro Renzi-Grillo

Matteo Renzi

Appello anti-astensione del leader M5s: "Siamo oltre la dittatura, siete serial-killer dei nostri figli". Il premier: "Accuse false come le firme dei grillini"

Silvia Sfregola
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Un avvertimento ("stanno cercando di fregarvi sulla riforma") e una promessa ("se il referendum va male io non sarò della partita"). Matteo Renzi torna davanti al monitor - camicia bianca con di nuovo la bandiera dell'Europa alle spalle - per la diretta social con i cittadini e non si stanca di ripetere che il 4 dicembre si voterà sulla riforma della Costituzione e non sul governo. Si voterà a favore del "cambiamento", perché questa è "l'ultima occasione. Il treno del 4 dicembre non ripassa. O è sì o è mai" e con il No "tornano instabilità e galleggiamento". Insomma, scandisce Renzi, "volete votare Forza Italia, Movimento Cinque Stelle, Sinistra Italiana? Fatelo. Se vi sto antipatico io, vi capisco. Ma al referendum votate pensando ai vostri figli, perché questa occasione non ricapita", mette in guardia il presidente del Consiglio. Ma, soprattutto, Renzi chiarisce quale sarà lo scenario post- referendum qualora dovessero vincere i No: "accadrà che rimane tutto uguale, ma è chiaro che la fisiologica instabilità italiana produrrà una classe politica aggrappata alla poltrona. Vogliono tornare a un sistema di inciuci".  Il premier quindi mette in guardia gli italiani: "Ci raccontano un sacco di balle. Sentiamo il rumore delle unghie che si aggrappano sugli specchi", dice, sempre più convinto che i sostenitori del No "vogliono utilizzare il voto per bloccare il cambiamento". Di conseguenza, "se votate No poi non lamentatevi della casta". Infine, Renzi lancia due affondi: il primo rivolto al fronte del No, che definisce non più "accozzaglia", espressione di cui si è scusato, ma "disastrosa coalizione". Il secondo, più duro, a Beppe Grillo, che ha parlato di dittatura e di killer in un videomessaggio pubblicato sul suo blog: "Non cascateci, è in difficoltà, hanno il problema delle firme false, sono all'angolo". Secondo il premier Grillo "nasconde la realtà. Quello che è vero è il denaro che prende il Movimento 5 stelle al Senato serve a pagare gli affitti dei dipendenti della comunicazione. È un affittopoli enorme". ll leader M5S lamenta la scarsa "partecipazione" alla partita referendaria. Si rivolge ai dati di Google per capire quanto gli italiani si siano informati sulla Costituzione o sulla crisi, ma i picchi di ricerca risalgono al 2008. "Non ci informiamo più. C'è la depressione dipinta nelle facce di milioni di persone, che non la tratti nemmeno con gli psicofarmaci - è la diagnosi -. E vuol dire solo una cosa: che hai interiorizzato la colpa. Ti portano via l'art. 18, l'acqua pubblica... benissimo, è colpa tua. Non reagisci più e ti fai portare via tutto». Ecco allora che anche l'invito a non disertare le urne è in perfetto stile Grillo: "Volete non andare a votare? Siete degli egoisti se non ci andate - dice - Ma dei grandi egoisti perché pensate solo al vostro cu...".

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