Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

E i leader sindacali si fanno un super assegno con una norma ad hoc

default_image

Matilde Siracusano Contributivo per tutti? Quasi! Pensioni maturate dopo 40 anni di versamenti? Dipende! Come sempre accade nel nostro bel paese, ci sono figli e figliastri. Ed ecco che le Iene,...

  • a
  • a
  • a

Contributivo per tutti? Quasi! Pensioni maturate dopo 40 anni di versamenti? Dipende! Come sempre accade nel nostro bel paese, ci sono figli e figliastri. Ed ecco che le Iene, nel corso della puntata televisiva andata in onda il 17 settembre, denunciano la falla del sistema ed incriminano i dirigenti sindacali che, a fronte di versamenti di un solo anno di stipendio, ricevono una pensione integrativa, calcolata con metodo retributivo in base all'importo dell'ultima rimunerazione. Tutto ciò è realizzabile grazie all'applicazione dell'art. 3 del decreto legislativo 564, emanato nel 1996 dall'allora Ministro del Lavoro Treu, recentemente nominato commissario dell'Inps, il quale, intervistato dagli inviati delle Iene, li ha liquidati con un secco «Non mi ricordo!» Marco Nigi, segretario generale dello Snals (sindacato nazionale autonomo lavoratori scuola) additato dalle Iene come privilegiato, ha percepito negli ultimi 8 mesi di carriera una retribuzione di sindacalista da 8mila euro e maturato così una «pensione d'oro» con un assegno integrativo di 5.000 euro, pari a 60.000 euro annui. Nigi ha replicato con un: «faccia ricorso contro la legge!» I grillini, hanno raccolto l'invito e depositato un'interrogazione parlamentare al ministro del Lavoro Giuliano Poletti, con la quale chiedono al governo di sanare l'iniquità previdenziale, e di calcolare a quanto ammonti l'onere per l'Inps. Il deputato pentastellato Bonafede, firmatario dell'interrogazione, ha precisato che la suddetta normativa è in antitesi con la riforma Fornero con la prevalente applicazione del calcolo contributivo, in luogo di quello retributivo. Intanto il leader della Cgil Susanna Camusso ha consigliato ai colleghi fruitori di questo «equivoco privilegio» di restituire le somme percepite ingiustamente ad un istituto della donazione delle pensioni, qualora esistesse.

Dai blog